Bersani si trasforma in attore nello spettacolo di Cornacchione Basta poco a diventare fascisti

Bersani si trasforma in attore nello spettacolo di Cornacchione Basta poco a diventare fascisti

Non ci sono parole per descrivere le assurdità in cui ci coinvolgono i nostri politici, eppure eccoci qui a parlare di Pier Luigi Bersani, l’ex segretario del Partito Democratico, che si presterebbe ora a recitare in un’opera teatrale intitolata “Basta poco a diventare fascisti”. Questo nuovo spettacolo di Antonio Cornacchione si svolgerà al Teatro Leonardo di Milano. Se non fosse tragico, sarebbe comico.

Una trama che fa ridere… per non piangere

La storia ruota attorno a Palmiro, un tipografo al collasso, che vive in un appartamento popolare intestato ai defunti genitori, insieme alla sua unica dipendente ungherese, di cui è infatuato. Ma tutto ciò non basta a salvarlo dalla decadenza. Quando riceve lo sfratto perché la casa viene assegnata a una famiglia rom, il nostro eroe viene spinto dalle sue delusioni verso l’abbraccio di un neofascista, pronto a sacrificare i propri ideali pur di mantenere un tetto sopra la testa. Un vero e proprio spaccato della disperazione moderna, elevato ad arte!

Bersani, l’illustre “patrimonio” della politica

Chi avrebbe mai pensato che un personaggio del calibro di Bersani potesse calarsi in un ruolo del genere? Cornacchione non può contenere il suo stupore e dichiara: “La cosa incredibile è che Bersani abbia accettato”. Ma scusate, non è lui quello che dovrebbe salvarci dalla tirannia della superficialità? Ecco un’opportunità unica per riconoscere il suo talento teatrale, un’eredità di colui che probabilmente riuscirebbe a venderti una macchina usata con un sorriso.

Ironia a buon mercato

Che dire poi di tutti gli ottimi consigli e le promesse non mantenute? Un vero circolo vizioso di ipocrisia e insignificanza. Queste situazioni ci fanno riflettere sull’assurdo: quanti altri come Palmiro ci sono, abbandonati a questo gioco sporco di potere? Certo, nei paesi più efficienti avrebbero già messo in campo strategie concrete, ma qui, ahinoi, si preferisce il teatrino alla sostanza.

Un finale che fa ridere, ma non per le giuste ragioni

E per quanto riguarda possibili soluzioni? Se mai qualcuno avesse voglia di affrontare la realtà invece di nascondersi dietro a sipari e battute, forse si potrebbe pensare a un cambiamento serio. Ma fino ad allora, continuiamo a sguazzare nel fango dell’assurdità, tra risate e sconforto. E così, applaudiamo Bersani e Cornacchione, in un mondo dove la comicità spesso si confonde con la tragicità della vita quotidiana.

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