Lo scorso febbraio, il valore delle esportazioni italiane ha visto un “magnifico” incremento dello 0,8%, mentre la quantità di merci vendute è crollata del 4,3%. Nonostante questo quadro roseo, l’import, secondo l’istat, è aumentato in valore del 4,1% ma, indovinate un po’, anche qui le quantità di made in Italy all’estero sono diminuite del 2,7%. Il saldo, che qualcuno vorrebbe far passare per positivo, si attesta a 4,4 miliardi di euro, per l’amore del cielo, ben lontano dai 6 miliardi di febbraio 2024! E come se non bastasse, il deficit energetico pesa per 5 miliardi, in aumento rispetto ai 3,7 miliardi dell’anno scorso. Dobbiamo proprio festeggiare, non trovate?
Ah, il “rilancio” di Stellantis: una perla di creatività industriale. La fabbrica di Cassino chiuderà fino al 5 maggio e i dipendenti di Atessa possono già prepararsi per la cassa integrazione. Si va “verso nuovi esuberi”, perché, si sa, la riduzione dei costi è l’unica vera forma di progresso nel mondo della produzione.
Ma continuiamo a parlare dell’export. Il valore dell’export italiano è “balzato” del 3% nei paesi dell’UE, mentre per i mercati extra europei, ha toccato il fondo con una caduta del -1,2%. Facciamo i complimenti a Germania, il primo partner commerciale dell’Italia, che ha registrato un incredibile +14,5% rispetto a febbraio 2024. E che dire della Spagna? Un trionfo con un +21%! Ma non tutto è oro; i dati con Francia (-1,6%), Cina (-1,4%) e, soprattutto, Stati Uniti (-9,6%) fanno intuire che le cose non vanno esattamente alla grande. È probabile che il deprezzamento del dollaro abbia un ruolo in questo calo, rendendo i nostri guadagni dagli USA dei semplici spiccioli when converted to euro.
A livello settoriale, ci sono “grandissimi” incrementi per la farmaceutica, che ha visto un +31% su base annua, e la categoria “altri mezzi di trasporto” (+9,6%), grazie a qualche prodottino della cantieristica navale. Per gli alimentari, invece, giusto un modestissimo +2,6%. E non parliamo poi di quello che accade per le automobili (-11,5%), l’elettronica (-7,1%), la meccanica (-4,1%) e i mobili (-6,4%). Insomma, una vera e propria festa dei numeri in rosso!