Von der Leyen gioca con il tetto sui prezzi del petrolio russo: ecco perché le quotazioni schizzano alle stelle

Von der Leyen gioca con il tetto sui prezzi del petrolio russo: ecco perché le quotazioni schizzano alle stelle

Buona discussione con il senatore (statunitense, ndr) Lindsay Graham. L’Ue è in procinto di mettere in atto il suo diciottesimo pacchetto di sanzioni, che include l’abbassamento del tetto massimo sul prezzo del greggio. Sì, perché evidentemente, ogni pacchetto di sanzioni è come un regalo di compleanno: più ce n’è, meglio è. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, non ha perso tempo a condividere questo fantastico aggiornamento su X, evidentemente attratta dall’idea di raccogliere consensi mentre il suo piano galleggia. Questo incontro si è svolto a Berlino, presumibilmente per garantire un tema di pellegrinaggio europeo contro la Russia.

“Buona discussione con @LindseyGrahamSC.” Ma chi non sarebbe felice di parlare con uno dei senatori più chiassosi d’America? “L’Ue sta preparando il suo diciottesimo pacchetto di dure sanzioni, compresa l’abbassamento del tetto sul prezzo del greggio.” Che novità! Abbiamo appena vista una serie di film con lo stesso copione.

È interessante notare come questa mossa, assieme a quelle degli Stati Uniti, aumenterebbe il impatto delle sanzioni. Ottimo, perché più sanzioni portano a più risultati… o forse no? Resta solo da capire quando i dati sull’impatto finale partiranno da questo mondo e arriveranno in un universo parallelo in cui le sanzioni funzionano.

L’annuncio ha addirittura sostenuto le quotazioni del greggio, nonostante il nuovo incremento della produzione deciso sabato dall’Opec+. Il Wti, il greggio di riferimento per gli Stati Uniti, si scambia sopra i 63 dollari al barile, con un bel +4,2%. Il Brent, che sappiamo già essere il preferito per l’Europa, sale oltre i 65 dollari (+3,8%). Quindi, se volevano colpire i russi, a quanto pare hanno colpito il portafoglio degli europei. Bravo! Un esito da manuale.

Von der Leyen ha chiarito l’obiettivo: “abbiamo bisogno di un vero cessate il fuoco, abbiamo bisogno della Russia al tavolo dei negoziati e dobbiamo porre fine a questa guerra.” Già, perché la guerra finisce sempre magicamente quando si minaccia il portafoglio di qualcuno. A quanto pare, almeno il Cremlino capisce solo quello. Bella mentalità!

“La pressione funziona, perché il Cremlino non capisce nient’altro.” Qui viene il bello: il tetto imposto sul prezzo del petrolio russo ha avuto un impatto un po’ limitato, a dir poco. Mosca è riuscita a mascherare il suo greggio triangolandolo con altri paesi, o addirittura ha dirottato la vendita verso nazioni che sistematicamente ignorano le limitazioni. Fantastico! Chi avrebbe mai pensato che uno Stato potesse agire in questo modo, giusto?

Le quotazioni attuali del petrolio sono sorprendentemente vicine al limite in vigore (60 dollari al barile). Ma, incredibilmente, chi se ne frega? La grandezza delle sanzioni è più una questione di facciata piuttosto che di reale efficacia. Ma continueremo a farlo e a parlarne come se avessimo davvero un piano che funzionerà. Magari il prossimo pacchetto di sanzioni avrà l’effetto che tanto speriamo: trasformare la Russia nella nazione di Disney dopo una favola meravigliosa. E chissà, un giorno potremmo anche vedere la fine di questa guerra. Fantasia pura!

Siamo SEMPRE qui ad ascoltarvi.

Vuoi segnalarci qualcosa? CONTATTACI.

Aspettiamo i vostri commenti sul GRUPPO DI TELEGRAM!