Volvo Cars sfreccia in borsa grazie a profitti oltre le aspettative: il giorno perfetto che nessuno pensava possibile

Volvo Cars sfreccia in borsa grazie a profitti oltre le aspettative: il giorno perfetto che nessuno pensava possibile

Ah, Volvo Cars, il faro della tenacia svedese nel panorama automobilistico globale, ci regala uno spettacolo degno di una tragedia greca con un tocco di commedia nera. Nel terzo trimestre, l’azienda ha annunciato profitti più alti di quanto gli analisti avessero osato sperare, spingendo le azioni a fare un balzo quasi delirante del 40%. Tutto ciò, mentre il mondo sembra navigare in acque tempestose, tra tariffe, concorrenza spietata e nuvole economiche sempre più scure.

Con una redditività operativa che raggiunge i 6,4 miliardi di corone svedesi (circa 680 milioni di dollari), Volvo dimostra che, nonostante tutto, il mantra del “risparmio a tutti i costi” funziona ancora. Infatti, gran parte del merito va al suo programma salva-spese da 18 miliardi di corone, al quale si aggiungono alcune magie contabili una tantum che sembrano essere diventate la nuova arte industriale.

Il margine operativo (EBIT) ha fatto un passo avanti passando dal modesto 6,2% dello scorso anno a un brillante 7,4%, come a voler dire “guardate come ci si arrabatta bene anche in tempi di crisi”.

L’azione, quotata a Stoccolma, si è impennata del 41% nella mattinata, salvo poi concedersi una ritirata di stile finendo con un rialzo comunque impressionante del 33,1%. Una giornata da incorniciare, non c’è che dire, soprattutto se si pensa a quella che è stata la migliore performance intraday di sempre negli ultimi quattro anni.

Håkan Samuelsson, il CEO di Volvo Cars, ha commentato con il tipico understatement nordico:

“In un mercato difficile abbiamo consegnato un risultato solido nel terzo trimestre e le nostre azioni su costi e liquidità stanno dando i loro frutti.”

E non contento, il nostro ammonisce con una punta di ottimismo forse un po’ troppo entusiasta:

“A settembre abbiamo registrato una leggera crescita nelle vendite e stiamo accelerando la commercializzazione delle nostre auto completamente elettriche (BEV). Siamo pienamente in carreggiata per il lancio a gennaio dell’EX60, il modello più importante nel segmento elettrico più vasto e ambito.”

Il futuro in bilico tra costi e tariffe

Ma, prima che troppo entusiasmo prenda il sopravvento, veniamo al dunque. Volvo prevede di continuare a godere degli effetti del suo rigoroso taglio dei costi nell’ultimo trimestre dell’anno. Peccato però che l’orizzonte a breve termine si presenti come un film dell’orrore macroeconomico: guerra di prezzi, tariffe americane punitivamente vigenti e una concorrenza che non dorme mai.

Si parla molto, e con ragione, di come il settore automotive sia sensibile fino all’osso alle tariffe doganali, visto il carattere iper-globalizzato delle sue catene produttive e la dipendenza da operazioni manifatturiere distribuite tra Nord America ed Europa.

Da queste parti, la questione delle tariffe non è affatto un dettaglio da poco: militarizzate da anni sotto l’amministrazione Trump, che ha imposto un’imposta forfettaria del 15% su gran parte dei prodotti europei, con minacce addirittura di alzarla al 30%. In un soffio, però, a luglio è arrivato un accordo che – udite udite – ha almeno dimezzato la tassa sui veicoli da 27,5% a una cifra più gestibile. Una pacificazione tramutata però in una fregatura, perché i costi di questa nuova realtà restano un macigno da sopportare.

Non stupisce quindi che Volvo abbia già annunciato 3.000 esuberi e abbia deciso di ritirare le sue previsioni finanziarie, come a confessare che l’aria che tira è più che mai agguerrita e che le sfide stanno vincendo – almeno per ora.

Ah, il mercato globale: un teatro magnifico dove i protagonisti tra una conferenza stampa e un taglio dell’organico, cercano di tenere alto il sipario e illudere il pubblico con qualche acuto, mentre sotto il palco imperversa la tempesta. E noi restiamo qui, a osservare con un sorriso amaro e una certa ammirazione per il teatrino di Volvo Cars.

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