Volkswagen chiude un 2024 disastroso, con gli utili che crollano e la liquidità che si assottiglia, ma riesce comunque a superare le (bassissime) aspettative degli analisti. La casa automobilistica tedesca, che ha passato l’anno a rivedere al ribasso le proprie previsioni, si consola con numeri meno catastrofici del previsto. Insomma, il bicchiere è mezzo vuoto, ma fanno finta che sia mezzo pieno.
Margini sempre più sottili, ma tranquilli: poteva andare peggio
Il fatturato del gruppo ha raggiunto i 324,7 miliardi di euro, appena sopra la stima di 321,65 miliardi. Ma il risultato operativo crolla del 15%, fermandosi a 19,1 miliardi di euro. Nonostante il tonfo, gli analisti tirano un sospiro di sollievo: temevano potesse scendere sotto i 18 miliardi. Il margine operativo si sgonfia al 5,9% (dal 7% del 2023), comunque meglio del disastro annunciato al 5,72%. Ma la vera batosta è l’utile netto, che si riduce del 30,6% e si ferma a 12,39 miliardi.
Costi fuori controllo e la Cina che non compra più
Le cause del tracollo? Una miscela esplosiva di costi fissi alle stelle, spese straordinarie da 2,6 miliardi per rimettere in sesto l’azienda e un mercato cinese sempre più ostile. Volkswagen ha venduto 9 milioni di veicoli, sotto le previsioni e in calo rispetto ai 9,4 milioni del 2023. La colpa? In Cina i consumatori preferiscono ormai marchi locali e auto elettriche più competitive, mentre Volkswagen arranca.
Il crollo delle divisioni: chi più, chi meno
- Il Core Brand Group (il cuore del business) vede il suo utile operativo ridursi a 6,96 miliardi, meno dei 7,24 miliardi previsti. Il margine? Solo il 5%.
- Il settore Progressive è un bagno di sangue: utile a 3,9 miliardi, ben al di sotto dei 4,44 miliardi stimati. La ristrutturazione dello stabilimento di Bruxelles pesa come un macigno.
- Sport & Luxury regge, ma anche qui crollo da 6,94 miliardi a 5,3 miliardi. Colpa degli enormi costi di sviluppo e digitalizzazione.
- Financial Services si salva in corner con 3,1 miliardi di utile, almeno quello in linea con le aspettative.
Liquidità in emorragia, ma si investe comunque
Sul fronte cassa, la situazione è poco incoraggiante: il flusso di cassa operativo dell’area Automotive si ferma a 5 miliardi, meno della metà rispetto ai 10,7 miliardi del 2023. La liquidità netta crolla a 36 miliardi contro i 40 miliardi dell’anno precedente. Ma gli investimenti non si fermano: 21,6 miliardi di euro bruciati in ricerca e sviluppo, con l’obiettivo di restare competitivi (o almeno provarci).
Dividendi giù, previsioni “prudenti” (traduzione: ci prepariamo a un altro anno difficile)
Volkswagen ha annunciato un dividendo in picchiata: 6,36 euro per azione, contro i 9,06 euro del 2023. Evidentemente, tra tagli e crisi, gli azionisti dovranno accontentarsi di meno. Per il 2025, il gruppo prevede un margine operativo tra il 5,5% e il 6,5%, con ricavi in crescita fino al +5% e una liquidità netta che potrebbe scendere fino a 34 miliardi.
Il futuro? Incerto, e pieno di ostacoli
Il 2025 non promette nulla di buono: Volkswagen dovrà fare i conti con un mercato instabile, tensioni geopolitiche, restrizioni commerciali e una concorrenza sempre più feroce. Il tutto mentre si cercano di rispettare normative sempre più rigide sulle emissioni, con l’auto elettrica che avanza ma non abbastanza da salvare i conti.