Viaggiatori spremuti come limoni: le compagnie aeree ci fanno pagare anche l’aria che respiriamo

Viaggiatori spremuti come limoni: le compagnie aeree ci fanno pagare anche l’aria che respiriamo

Ormai ci abbiano tolto tutto, arriva l’ennesima “rivoluzione” normativa che riesce a farci rimpiangere perfino i tempi in cui ci facevano pagare il sedile separato dalle cinture. Da marzo 2025, RyanairEasyJetITA Airways hanno deciso che viaggiare leggeri non basta più: ora devi anche essere uno stratega, un contorsionista e un tecnico informatico. Preparati a misurare zaini con il calibrocontrollare app obbligatorie e pregare che il tuo bagaglio non ingrassi di un centimetro. Altrimenti? Penali, multe e umiliazioni pubbliche al gate.

Ryanair: dove anche il check-in diventa una minaccia

La regina delle trappole low-cost si supera. Dal 2025, il bagaglio piccolo è ancora “gratis” (per ora), ma guai se sgarri di mezzo centimetro: 40x20x25 cm, o 70 euro di lezione di geometria direttamente al gate. Vuoi portare qualcosa in più? Paga la tariffa Flexi Plus, e ti sarà concesso l’onore di usare la cappelliera. Ma il vero colpo di genio è un altro: l’app diventa obbligatoria per il check-in. Chi osa presentarsi senza smartphone aggiornato rischia 60 euro di penale, come se fosse colpa tua se il telefono si è spento o l’app crasha.
D’altronde, è colpa tua se non sei nato col Wi-Fi integrato, no?

EasyJet: tutto “più semplice”, tranne viaggiare

La compagnia che nel nome promette facilità ha appena reso tutto più macchinosoescludente e discriminatorio. Puoi portare solo una borsetta striminzita da 45x36x20 cm, che deve stare sotto il sedile come un animale domestico. Vuoi un bagaglio decente? Devi comprare l’opzione, essere un membro Plus o scegliere il posto speciale. E se non l’hai fatto in anticipo? Speri che l’aereo non sia pieno e che il personale sia di buon umore. In caso contrario, il tuo bagaglio viene spedito in stiva, magari gratis, ma sempre con quell’umiliazione da “povero che non ha letto le clausole”.

ITA Airways: la tradizione dell’illusione

E infine lei, ITA Airways, la compagnia “di bandiera” che continua a dondolare tra l’arroganza dell’élite e la confusione operativa. Regole vaghe, controlli arbitrari, penalità a sorpresa. Dovrebbe essere il rifugio rassicurante dopo gli abusi delle low-cost, e invece ti accoglie con lo stesso sguardo freddo e lo stesso metro in mano. Le regole “in linea con gli standard internazionali” sono un modo elegante per dire: arrangiati, ma senza sbagliare, o ti becchi la solita sanzione.

Storie al limite del grottesco

C’è Luca, imprenditore milanese, fermato al gate Ryanair perché lo zaino sporgeva di un dito dal misuratore. Ha dovuto buttare dentro una felpa, indossare due magliette e legarsi i pantaloni in vita con un caricatore. Oppure Giulia, 23 anni, fermata da EasyJet con uno zaino regolare ma troppo “gonfio”: ha ricevuto la proposta di pagare 58 euro sul momento, oppure farlo imbarcare e arrivare a destinazione col nulla. Un dettaglio? L’app EasyJet segnalava il bagaglio come “conforme”. Ironico, vero?

Contraddizioni da manuale della vergogna

Tutte queste compagnie si dichiarano “vicine ai passeggeri”, parlano di “esperienza di viaggio migliorata” e addirittura di sostenibilità. Peccato che ogni regola serva solo a spremere euro extra da chi osa portare uno spazzolino in più. Parlano di digitalizzazione, ma sono ossessionate dalle app, come se la connessione internet fosse garantita ovunque. Parlano di semplificazione, ma impongono meccanismi contorti, differenze tra passeggeri di serie A e B, e multe che sembrano create da un algoritmo sadico.

Le “soluzioni” che non risolvono

Le soluzioni? Le solite. “Scarica l’app”, “leggi bene le condizioni”, “compra il servizio premium”. Traduzione: pagare per non essere maltrattati. Nessuna proposta reale per migliorare i servizi, aumentare la chiarezza o trattare i viaggiatori come esseri umani. Perché quando un sistema funziona solo se paghi per evitarlo, si chiama estorsione, non “miglioramento dell’esperienza”.

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