Via Trionfale a Roma riapre prima del previsto come se fosse una novità da premio Nobel

Via Trionfale a Roma riapre prima del previsto come se fosse una novità da premio Nobel

Non appena è tornata la tanto attesa normalità in via Trionfale, precisamente nella porzione che va da via Giuseppe Taverna a viale dei Monfortani, i festeggiamenti devono ancora cominciare: i lavori titanici per potenziare l’infrastruttura idrica non si fermano qui. Perché accontentarsi del semplice quando si può stravolgere un’intera rete? Ecco che entra in scena l’incomparabile “Adduttrice Ottavia-Trionfale”, un’opera dal valore strabiliante di oltre 94 milioni di euro.

Finanziata, manco a dirlo, in parte dal celebre e immancabile Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il piccolo gruzzolo è gestito, con la consueta eleganza, dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Il progetto? Una nuova linea di collegamento che parte dal leggendario Centro Idrico di Ottavia fino a raggiungere il nuovissimo e scintillante Centro Idrico “Pineta Sacchetti”. Una passeggiata lungo una tubatura da 5,2 chilometri, per chi ha voglia di ammirare le meraviglie delle nostre infrastrutture.

Potenziare l’acqua, la base di tutto… o forse no? Un investimento mastodontico che lascia spazio a riflessioni su come i fondi vengano spesi, ma soprattutto su quanto tempo ci vorrà prima che gli utenti possano davvero vedere i benefici pagati con pagine su pagine di bilanci e promesse. Intanto, si scava, si rompe e si apre, perché nulla sazia l’appetito degli enti quando si tratta di modernizzare l’attacco idrico capitolino.

E quasi ci viene il dubbio che la vera sfida non sia consegnare un’acqua più efficiente, ma riuscire a non farci impazzire nel frattempo con chiusure, deviazioni e cantieri che non finiscono mai. Ma non si può criticare troppo: dopotutto, quello che conta è la portata dell’intervento, quantificata in milioni di euro e chilometri di tubi, perché insieme fanno la vera grandezza dell’opera.

Chissà se, tra qualche anno, quando potremo finalmente aprire il rubinetto, ci ricorderemo di questa meraviglia di ingegneria amministrativa che ha riversato milioni di euro sotto il manto stradale di Roma. Nel frattempo, restiamo in attesa… e con i piedi nell’acqua (in senso figurato, si spera).

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