Il «Piano A», presentato nel 2001 dall’allora premier Silvio Berlusconi come un sogno da miliardi, contemplava l’imponente autostrada Mestre-Orte, un progetto che prometteva di trasformare il Bel Paese in un continuo nastro d’asfalto lungo 396 chilometri. Ma la realtà dei fatti è stata ben diversa: il costo schizzato a oltre 10 miliardi di euro, eppure l’opera è rimasta un miraggio, un eterno progetto senza mai vedere la luce, passando da un governo all’altro come un testimone in una corsa olimpica.
Dopo una battaglia legale che ha visto sortire vincitore il gruppo Gefip holding, vicino all’ex eurodeputato Udc Vito Bonsignore, la famosa «Nuova Romea Commerciale» ha ottenuto il via libera dal Cipe nel 2013. Ma chi l’ha voluta? Sì, il governo del Veneto, con in prima linea l’ex assessore Renato Chisso, contrariato da sindaci e ambientalisti che lottavano come leoni per proteggere il territorio. Una vera favola moderna, non c’è che dire!
Dopo un decennio di immobilismo, nel febbraio 2024, ecco l’inevitabile: il progetto viene archiviato. Che novità! Il ministero delle Infrastrutture e la Regione, dopo un acceso dibattito, decidono di dare vita al «Piano B», ovvero la «Nuova Romea», un’idea senza troppa speranza. Con un investimento previsto di 5,5 miliardi per 177 chilometri, è sembrato fin troppo bello per essere vero. Ma ora, sorpresa sorpresa, anche questa fantastica proposta è destinata a finire nel dimenticatoio. Con un nuovo studio dei flussi di traffico commissionato da Anas che ha rivelato la cruda realtà: la statale esistente è un vero disastro (600 incidenti e 21 morti negli ultimi cinque anni), ma chi se ne frega, il progetto è morto.
Pare che la vicepresidente della Regione, Elisa De Berti, abbia qualcosa da dire in proposito: “I dati ci smentiscono, non serve una nuova strada: il bacino di traffico della Romea è tutto interno al territorio”. Molto rassicurante, davvero. Il traffico giornaliero medio raggiunge 27 mila veicoli, di cui il 13% mezzi pesanti. Ma chi ha bisogno di sicurezza stradale quando puoi semplicemente ignorare i problemi?
Ah, l’eterna lotta contro il traffico! Ancora una volta, si scopre che i poveri automobilisti tra Chioggia e Mestre non possono godere di un viaggio tranquillo, perché, sorpresa sorpresa, la maggior parte dei veicoli ha come origine o destinazione proprio Chioggia, e non il fantastico mondo delle lunghe percorrenze da nord a sud. I vertici di Anas ci dicono, “Ci aspettavamo traffico lungo, invece… ottimo, flussi locali!”. Insomma, tutto ciò che abbiamo sempre voluto, giusto?
Con l’analisi di 51.682 traiettorie di traffico, di cui 8.416 mezzi pesanti, sembra che il 15% ha origini o destinazioni a est, i quasi famosi A27 e A4, un altro 15% si sposta da Venezia e Marghera, e un 17% da ovest. Ma il meglio deve ancora venire: il restante 51% si sposta in un meraviglioso “triangolo” di direttrici, vicino al canale Novissimo, dove gli incidenti sono all’ordine del giorno. Sorpresa! Quasi sempre causati da sorpassi. Magari dovremmo dare il benvenuto a qualche guardrail, come propone Ettore De La Grennelais, responsabile della struttura territoriale di Anas. “Serve il guardrail”, dice lui, come se fosse un’illuminazione del buddha della sicurezza stradale.
Ma non finisce qui! La legge indica che per lo spartitraffico servono due corsie per senso di marcia. Non perché la via sia troppo trafficata, per carità, ma per evitare i sorpassi. Fantastico, no? Un po’ come imprigionare il problema in un angolo e sperare che sparisca. Davvero geniale.
L’Alternativa: Raddoppio e Guardrail
La soluzione, ahimè, è stata trovata. Si parla di raddoppiare la carreggiata tra Campagna Lupia e Codevigo, con guardrail inclusi, così non dovremo più preoccuparci di quei fastidiosi sinistri. Una variante tra Chioggia e Rosolina, e il pianeta è salvo! I cantieri sono già in movimento con la realizzazione di rotatorie che sembrano uscite da un sogno di ingegneria. E occhio, perché i fondi ci sono: 60 milioni! Ma attenti: non basteranno mai per tutti i piani mirabolanti di Anas.
Nel frattempo, ci saranno più controlli, più telecamere, pattuglie, elicotteri e, per il gusto dell’avventura, anche droni. Non si sa mai: i droni magari rilevano i sinistri prima che accadano! E come se non bastasse, i nuovi progetti escludono l’innesto tra Riviera del Brenta e la tangenziale di Mestre (A57). Questo lo affronteremo più avanti, non preoccupatevi, a meno che non vogliate discutere del casello dell’A4 di Marghera che deve essere spostato nel caos della viabilità industriale. Sì, perché chi ha bisogno di fondi europei quando si può semplicemente scrivere un bel piano e illudersi?
I tempi e i costi dei progetti per il raddoppio e la variante? Ah, chi lo sa! Quello per le quattro corsie è a buon punto, certo, ma non dimentichiamo che si trova in un’area vincolata. Ho visto penne più veloci della burocrazia in queste zone!
Il bypass di Chioggia? Sarà oggetto di un bel tavolo di discussione con tutti i portatori di interesse, perché perché non lasciare che tutti si passino la palla per un po’? Con la premessa di De Berti: “Non voglio che la Romea diventi argomento elettorale”. Che print totale! In poche parole, tutto il bel lavoro di adesso sarà un’eredità della prossima amministrazione, perché chi non ama gli straordinari brindisi inaugurali delle nuove strade altrui?



