Non si nasconde l’entusiasmo di Pro Vita & Famiglia di fronte alla risposta fornita oggi dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, durante la Camera, in occasione di un’interrogazione parlamentare firmata da 58 deputati, con primo firmatario il parlamentare Sasso. La linea del governo è stata chiara e irriducibile: la libertà educativa delle famiglie deve restare sacra e intangibile, e qualsiasi progetto sospetto di “ideologia” – parola sempre utile per gridare all’allarme – deve essere fermamente contrastato, soprattutto se promosso da quei circoli definiti “trans-femministi” e “arcobaleno”.
Il portavoce di Pro Vita & Famiglia, Jacopo Coghe, ha subito colto al volo l’occasione per sottolineare come “il governo stia mandando segnali incoraggianti”. Tuttavia, non senza garantire la propria vigilanza, ricorda che il vero giudizio su questa legislatura si farà soltanto dopo l’approvazione del discusso Ddl sul consenso informato. E, ovviamente, mancano pochi dettagli: “auspichiamo che il disegno di legge proceda in fretta e che venga rafforzato con emendamenti essenziali”, ha confidato con piglio pragmatico.
Tra le “verità rivelate” da Coghe, emerge la sua personale crociata affinché l’obbligo di consenso informato sia esteso senza scuse: non solo ai progetti che riguardano la sessualità, ma pure a quelli sull’affettività, perché, si sa, “la maggior parte delle attività ideologiche si insinua a scuola proprio sotto l’etichetta dell’affettività e non sotto quella, meno carina, dell’educazione sessuale”. Una distinzione che sembra uscita da un manuale di strategia politica più che da un dibattito pedagogico.
Non poteva mancare il guizzo letterario: Coghe ha anche gradito che nella risposta al ministro Valditara sia stato citato un sondaggio nazionale, quello di Noto Sondaggi, commissionato proprio da Pro Vita & Famiglia. Nel sondaggio, l’83% degli italiani vorrebbe “un’informazione preventiva” sulle stranezze affettivo-sessuali destinate alle scuole e il 76% crede fermamente che l’educazione in materia spetti a casa, nella placida cornice familiare, e non a chi la scuola la incarna. Chissà che sorpresa per gli insegnanti, ma soprattutto per gli studenti.
Ma non finisce qui: Pro Vita & Famiglia promette di non abbassare la guardia. Il Ddl sul consenso informato dovrà diventare uno scudo efficace contro “contaminazioni ideologiche” che – sorpresa delle sorprese – continuano a diffondersi a scuola. Tra queste, secondo l’associazione, ci sarebbe un’ipotesi da brivido: la cosiddetta “Carriera Alias”, definita “totalmente illegale” e addirittura “pericolosa per la salute mentale dei minori”. Se questa battaglia sembra una crociata, tanto più si conferma che il vero nemico per Pro Vita & Famiglia è tutto ciò che sfugge al controllo e alla visione di un’educazione rigorosamente manovrata dall’esterno.



