Vaia e il Nitag, l’ennesima bufera gonfiata dal nulla che fa ridere solo gli esperti

Vaia e il Nitag, l’ennesima bufera gonfiata dal nulla che fa ridere solo gli esperti
Una ristrutturazione inevitabile che scatena un mare di chiacchiere inutili

Le recenti polemiche sullo scioglimento del Nitag, il gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni, sembrano l’ennesima prova che la politica del “fare casino” proprio non conosce sosta. Secondo Francesco Vaia, ex direttore della Prevenzione del Ministero della Salute e attuale membro dell’Autorità Garante per i diritti delle persone con disabilità, si tratta di una vera e propria “tempesta in un bicchier d’acqua”. Come al solito, molto rumore per nulla.

Vaia coglie l’occasione per riflettere sul caos degli ultimi giorni, evidenziando, come se non lo sapessimo già, un coacervo di tematiche spesso affrontate con superficialità: dalle molteplici potenzialità e i limiti dei meccanismi istituzionali, ai benefici e agli errori – quest’ultimi puntualmente sotterrati da una comunicazione tanto approssimativa quanto contraddittoria.

Spiccano in questo quadro le oscure trame degli interessi industriali, gli intrecci geopolitici con le loro regole spietate, e quella solidarietà spesso citata a sproposito quando fa comodo. Ma non mancano nemmeno i toni contraddittori fra i silenzi di ieri e le roboanti prese di posizione di oggi, la coerenza che fa le valigie non appena si presenta un’occasione per “saltare sul carro”. Un festival del paradosso in cui allarmismi e rassicurazioni si alternano come se fossero due squadre di calcio a contendersi il consenso, mentre da una parte aleggia il coraggio e dall’altra il comodo “donabbondismo”.

E per chi sperasse in qualche approfondimento immediato, niente da fare: Vaia ha annunciato che questa complessa melassa verrà affrontata nuovamente in televisione a settembre, lasciandoci così il lusso di attendere pazientemente ulteriori dettagli di questo enigmatico progetto. Nel frattempo, possiamo solo goderci lo spettacolo del teatrino politico-sanitario che continua imperterrito a regalare perle di confusione e improbabili scenari.

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