Ustica a 45 anni, la verità sfugge: magistrati in panne, tocca alla politica fare miracoli

Ustica a 45 anni, la verità sfugge: magistrati in panne, tocca alla politica fare miracoli

Che gioia celebrare il 45° anniversario della Strage di Ustica a Bologna, un evento che continua a farci sentire come se fossimo in un eterno remake di un film giallo mal scritto: anni e anni di indagini, chiacchiere, carte, e ancora nessuna verità definitiva su come diavolo quell’aereo sia stato abbattuto. Perché, si sa, niente fa più piacere a un cittadino che scoprire, a mezzo secolo dal disastro, che il mistero rimane indelebile e irrisolto.

Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione parenti delle vittime (quelli che evidentemente hanno fatto del dolore una professione di lunga durata), ha espresso con solennità tutto il dolore e l’impotenza di chi, dopo decenni, ancora deve sentirsi prendere in giro sotto gli occhi di tutti. La sua amara constatazione? Se la magistratura, che ha fatto tutto il possibile – o almeno così vuol far credere – non riesce a incastrare i colpevoli (che guarda caso sono “internazionali”), allora toccherà alla politica fare quello che finora ha evitato con la stessa grazia di un elefante in un negozio di cristalli.

Proprio così, perché la parola magica è “collaborazione” e, ovviamente, “Paesi amici e alleati” hanno pensato bene di rispondere con un silenzio olimpico. La Procura di Roma, dopo aver analizzato le dichiarazioni di Francesco Cossiga e sbrigativamente richiesto l’archiviazione dell’inchiesta del 2008, sottolinea che l’assenza di risposte esaustive da parte di questi alleati è alla base di questo inspiegabile blocco. Un vero mistero, quasi si trattasse di un gioco di società in cui alcuni giocatori si rifiutano di mostrare le carte.

Bonfietti puntualizza con un’eleganza tipica dei diplomatici disperati che, sulla base delle 450 pagine di verbali, abbiamo finalmente una “certezza” sulla causa dell’evento (traduzione: l’aereo civile è stato abbattuto), ma per il resto del puzzle – nome degli autori materiali inclusi – il nulla cosmico regna sovrano. D’altronde, che vogliamo farci, quella notte non c’era nessuna guerra in corso. Ed è proprio questo che rende tutto ancora più grottesco: anche in tempo di pace il nostro aereo è stato sistematicamente sacrificato sull’altare del silenzio internazionale.

E come ciliegina sulla torta, ascoltare che “la magistratura ha fatto tutto quello che poteva” è come sentire un bagnino vantarsi di aver guardato la piscina senza mai entrare. Le richieste di chiarimenti alle cancellerie straniere sono andate a vuoto, lasciando i parenti delle vittime – e noi poveri cittadini – con la triste realtà che dopo 45 anni ancora siamo qui a discutere di complotti, negligenze e omissioni. Ma tranquilli, andrà tutto bene finché qualcuno non si stanca davvero di questo teatrino tristissimo.

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