UniCredit e la Russia: l’etica flessibile delle grandi banche

UniCredit e la Russia: l’etica flessibile delle grandi banche

Quando si tratta di profitto, l’etica diventa un concetto elastico, facilmente adattabile alle circostanze. UniCredit, che da anni sguazza nelle contraddizioni della finanza globale, si trova ora sotto il microscopio di Standard Ethics per la sua presenza in Russia. E la domanda sorge spontanea: è davvero una sorpresa?

La revisione del rating: un teatrino prevedibile

L’agenzia Standard Ethics ha deciso di avviare un monitoraggio sulla condotta del gruppo bancario in territorio russo, valutando se il suo rating “EE+” sia ancora meritato. Il verdetto arriverà entro 90 giorni, come se ci fosse davvero bisogno di tre mesi per capire l’ovvio.

Ma quali sono i criteri di questa analisi?

  • Il ricorso presentato da UniCredit contro la decisione della Banca Centrale Europea (perché quando le regole non piacciono, si prova sempre a forzarle);
  • Le valutazioni dei regolatori, che oscillano tra il burocratico e il surreale;
  • Il rating “F” assegnato alla Russia da Standard Ethics dopo l’invasione dell’Ucraina, come se un bollino potesse cambiare la realtà di una guerra.

UniCredit e la Russia: un legame difficile da spezzare

Sarà pure in atto una revisione, ma UniCredit è ben radicata nel sistema economico russo. Uscire dal mercato significherebbe perdere miliardi, e questo spiega l’ostinazione nel rimanere.

Eppure, la banca gioca su due tavoli: da un lato ostenta il rispetto delle sanzioni internazionali, dall’altro continua a operare in un paese con cui l’Europa ha ormai tagliato quasi tutti i ponti. Qualcuno dovrà spiegarci come questo sia eticamente accettabile.

E ora? Il solito finale scontato

Dopo i 90 giorni di “riflessione”, il risultato più probabile è uno di questi:

  1. Abbassamento del rating, per dare un segnale ma senza fare troppo male al colosso bancario;
  2. Outlook negativo, una pacca sulla spalla che in sostanza significa “comportati meglio, ma non troppo”.

La vera domanda è: cosa cambierà davvero? Probabilmente nulla. Perché quando si tratta di soldi, etica e geopolitica, il compromesso è sempre l’arte preferita.

Siamo SEMPRE qui ad ascoltarvi.

Vuoi segnalarci qualcosa? CONTATTACI.

Aspettiamo i vostri commenti sul GRUPPO DI TELEGRAM!