Tutto quello che non ti serve sapere sul Palio di Siena 2025 e le solite contrade a spasso tra illusioni e fantini improbabili

Tutto quello che non ti serve sapere sul Palio di Siena 2025 e le solite contrade a spasso tra illusioni e fantini improbabili
Palio dell’Assunta: Siena si immobilizza, la sfida delle contrade prende il via stasera tra sogni e tensioni

Oggi a Siena l’atmosfera si fa incandescente: il Palio dell’Assunta torna a monopolizzare la cittĂ , con la sua tradizionale corsa prevista per le 19, subito dopo il sontuoso corteo storico. Come ogni anno, l’intera comunitĂ  si arresta, i cuori accelerano e le dispute tra contrade ritornano protagoniste sotto lo sguardo di migliaia di spettatori, sia in piazza che davanti agli schermi in diretta streaming.

La formula è quella rodà da decenni: dieci contrade in gara, la metà qualificata d’ufficio e le altre pescate a sorte – perché nulla è più democratico della casualità quando si tratta di sfiducia nelle competenze. Diretti alla line-up sono Pantera, Tartuca, Drago, Bruco, Giraffa e Aquila, mentre a spesa fortuna si aggiungono Leocorno, Onda, Civetta e Valdimontone. Delusi e beffati, fuori gara restano la Selva, Chiocciola, Oca, Nicchio, Lupa, Istrice e la Torre, quest’ultima addirittura esclusa per squalifica – perché il Palio senza qualche colpo di scena disciplinare non sarebbe il Palio di Siena.

Sarà quindi il mossiere Renato Bircolotti a orchestrare il varo della gara, chiamando i cavalli ai canapi secondo un ordine consolidato che ha del grottesco: si partirà con Drago, seguito da Aquila, Valdimontone, Bruco, Leocorno, Pantera, Onda, Civetta e Giraffa, lasciando come ciliegina finale la Tartuca che tenterà la rincorsa. Un copione scritto per garantire al massimo lo spettacolo, o almeno così si spera.

Gli occhi di tutti però sono puntati su Leocorno, che sembra aver fatto il colpaccio con un binomio che profuma di leggenda: il superbo cavallo Diodoro montato da Giovanni Atzeni, il famigerato Tittia, decano dei fantini e già trionfatore di luglio con la Oca. Se la coppia dovesse ripetersi, si materializzerebbe il tanto ambito “cappotto”, ossia la conquista di entrambe le corse annuali con lo stesso purosangue. Ogni dettaglio sul mondo di chi corre, però, sembra girare intorno a questa impresa, un’impresa che si legge quasi come una sfida a tutto il resto delle contrade.

Ecco la lista ufficiale dei protagonisti: Leocorno con Giovanni Atzeni detto Tittia su Diodoro; Civetta affidata a Jonatan Bartoletti alias Scompiglio sul cavallo Benitos; Valdimontone con Giuseppe Zedde, detto Gingillo, su Anda e Bola; Giraffa guidata da Elias Mannucci soprannominato Turbine che monta Ungaros; Tartuca nelle mani di Alessandro Cersosimo sul fiero Entu de Pietra Ulpu; Aquila con Andrea Sanna, alias Virgola, sul valoroso Diosu de Campeda; Drago con Diego Minucci su Zenis; Pantera affidata a Dino Pes detto Velluto su Viso d’Angelo; Bruco guidata da Carlo Sanna, il Brigante, su Diamante Grigio; infine Onda con Sebastiano Murtas, Grandine, sul cavallo Veranu. Una schiera di nomi e soprannomi che racconta più d’una leggenda urbana senese, tra astuzie, corse e qualche combinazione fortunata.

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