Tutte le “rivoluzioni” del PNRR questa settimana secondo Unindustria da non perdere (o forse sì)

Tutte le “rivoluzioni” del PNRR questa settimana secondo Unindustria da non perdere (o forse sì)

Che sorpresa, ancora un numero del glorioso bollettino settimanale sul PNRR, il 204° per la precisione. Per chi si fosse perso nelle infinite pagine di deliri burocratici e politichesi, è quel prodigioso strumento che ci aggiorna costantemente – con quel tocco irresistibile di entusiasmo – su tutti i fallimenti, ritardi e miracoli compiuti dai vari attori coinvolti nel magico piano di ripresa nazionale, giusto per non farci sentire soli nella nostra amara odissea di cittadini.

Cominciamo con le ultimissime novità, perchè la suspense è d’obbligo: il Ministero della Transizione Ecologica ha pubblicato, per nostra enorme gioia, nuove FAQ sul principio “Do No Significant Harm” (DNSH). Tradotto in italiano per i meno avvezzi, vuol dire che i finanziamenti PNRR devono fare meno male possibile all’ambiente. Ovviamente, ora ci tocca pure leggere queste FAQ, perché come sempre, senza spiegazioni chiare, la confusione regna sovrana.

Passando al menù governance, il Ministero della Cultura si è dato da fare con il suo modello di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, riconfermando, cambiando e abrogando decreti come se fossero figurine. Il decreto DiAG n. 2052 del settembre 2025 ridefinisce un po’ tutto, perché altrimenti sai che noia mantenere le cose stabili e prevedibili.

Nel frattempo, per rallegrare i proprietari di hotel e B&B, arriva il credito d’imposta per la riqualificazione delle strutture turistiche. È quella magnifica trovata pensata per rammodernare ciò che il tempo e la trascuratezza hanno trasformato in monumenti al degrado. Pubblicato il decreto di settembre, questo incentivo ci ricorda che anche nel turismo, il Green Deal tira aria da quelle parti.

Notizia fresca fresca: la Commissione europea ha aperto la seconda call dedicata alle materie prime critiche per il Green Deal. Se non vi siete ancora addormentati, sappiate che questo regolamento è la panacea universale per la sicurezza di materiali strategici indispensabili alla transizione green, dalla mobilità elettrica ai semiconduttori. Insomma, una questione di vita o di morte per batterie e pannelli solari, con scadenza puntuale al 15 gennaio 2026. Non si scherza.

Nel gioiello sempre più digitale della sanità italiana, un nuovo White Paper di Anitec-Assinform promette mari e monti. Con un mercato ICT che dovrebbe raggiungere quasi 3 miliardi nel 2026, si parla di trasformare il PNRR da semplice grandiosa promessa a una vera politica industriale per la salute. Si spera spinte più efficaci della solita retorica sulla “sanità connessa”.

Chi sogna di mettersi in proprio, sarà entusiasta di sapere che la piattaforma per chiedere incentivi all’autoimpiego è ufficialmente aperta dal 15 ottobre 2025. Si può ora richiedere agevolazioni per aprire nuove imprese, studi professionali o società tra professionisti. Finalmente qualcuno pensa anche a quelli che tentano di stare in piedi senza affidarsi al miracolo del clientelismo.

Interessante il recente intervento del TAR Lazio che, con la sentenza n. 17793 del 16 ottobre, ha posto un po’ d’ordine nel caos degli appalti PNRR, soprattutto riguardo a varianti e ribassi d’asta. La questione, tecnicamente affascinante, riguarda la possibilità di usare i ribassi per finanziare varianti in corsa, ovvero recuperare lavorazioni inizialmente tagliate per garantire il budget senza fare drammi. Che novità, se non fosse che l’aumento dei prezzi viene considerato con le pinze, proprio come se fosse stato previsto dalla sfera di cristallo del legislatore.

Per chi ama la cultura e la pulizia delle fonti storiche, è stata indetta una gara per affidare i lavori di recupero e valorizzazione delle sorgenti del Fizzo e dell’Acquedotto Carolino, preziosi capolavori storici nel cuore del Parco della Reggia di Caserta. La cifra attorno ai 3,3 milioni di euro la dice lunga sull’importanza attribuita a questi gioielli… e speriamo che l’esecuzione sia all’altezza degli investimenti.

Una panoramica che fa sempre sognare

Insomma, tra decreti, strumenti di governance, agevolazioni e appalti, il magico mondo del PNRR continua a tessere la sua tela infinita, fatta di promesse, burocrazia titanica e qualche sprazzo di concretizzazione che, si spera, non rimanga confinata ai titoli di un bollettino che ormai rasenta la veneranda età di 204 edizioni. Per chi vuole restare aggiornato su questa saga, il meglio arriva sempre… in fondo alla pagina.

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