Tunnel di Tenda riaperto ma solo a singhiozzo, e Salvini ci parla di investimenti miracolosi per la crescita

Tunnel di Tenda riaperto ma solo a singhiozzo, e Salvini ci parla di investimenti miracolosi per la crescita

Dopo un’epopea durata quattro lunghi anni fatta di cantieri eterni e polemiche a profusione, finalmente oggi alle 12 si alza il sipario sul nuovo tunnel del Tenda. L’apertura? Naturalmente con il transito a senso unico alternato, perché la sicurezza viene prima di tutto… o quasi.

Il Piemonte si proietta verso il futuro, o almeno così dicono. Secondo il presidente della Regione, Alberto Cirio, il tunnel non è solo un traguardo, ma una sfida da affrontare con ottimismo degno di un film di fantascienza politica. Durante la cerimonia del 27 giugno, prima dell’apertura ufficiale, ha dichiarato con aria solenne che il Politecnico di Torino ha certificato la possibilità di percorrere il tunnel in doppio senso di marcia… con sicurezza, ovviamente. E come al solito, l’invito è: “Da domani lavoreremo perché ciò diventi realtà”. Fantastico, no?

In pratica, un segnale chiaro che lascia sperare che in tempi non troppo lontani la gestione del traforo – quella meraviglia strategica che collega la Italia alla Francia – possa finalmente funzionare come si deve. Magari…

Il nulla cosmico è stato interrotto lo scorso 2 ottobre 2020 da una tempesta “violenta”, che ha letteralmente messo in ginocchio l’area circostante e ha reso quel tunnel inagibile, lasciando tutti a rimpiangere un pezzo di montagna sotto cui si poteva passare senza dover girare per chilometri. Sembra ieri, eppure trascorrono quasi quattro anni prima che si torni a muoversi in quello stretto corridoio sotto roccia e disperazione.

Dunque, il nuovo tunnel apre oggi dalle 12 alle 21 (orari da manuale dell’inutile, ma fa figo dire “orario”, no?). Poi domenica 29 giugno si replica dalle 6 alle 21. E questo giochino del limite orario continuerà più o meno nei fine settimana successivi. Nei giorni feriali, invece, bisognerà sintonizzarsi su tre diverse finestre temporali (6-9, 12:30-14:30 e 18-22) per poter attraversare. Chi ha detto comodità?

Se proprio ne volete ancora, dopo il 16 e 17 luglio ci sarà un incontro con le autorità francesi. La posta in gioco? Estendere l’orario di apertura continuativa dalle 6 alle 21 per tutta l’estate a partire dal 18 luglio. Un’utopia condivisa da entrambe le nazioni, ma che ovviamente necessita “qualche aggiustamento tecnico e burocratico”. Tradotto: si tratta di infinita attesa e di pastoie incomprensibili, ma fate finta di niente.

Naturalmente, dalla sponda francese non poteva mancare quel tocco di ironia francese che tanto ci piace. Il ministro dei trasporti Philippe Tabarot, presente alla cerimonia, ha voluto condividere con noi la sua ammirazione per la suspense alla “italiana”.

“Apprezziamo la suspense degli italiani, fino all’ultimo non si è saputo niente.”

Un colpo basso ma perfettamente meritato per una gestione comunicativa che, come un balletto stonato, ha saltellato tra rinvii e incertezze più di un ballerino inesperto su una pista ghiacciata.

Da parte italiana, invece, il tono è stato tutto meno che ironico. Il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha intonato il mantra della gratitudine a «popolazioni alpine, occitane, piemontesi e liguri», quasi come se avessero aspettato un miracolo piuttosto che un semplice buco nella montagna.

Salvini ha addirittura rivendicato di aver mantenuto la promessa di riaprire entro giugno 2025. Sì, avete letto bene: 2025. Un complimento a se stesso, ovviamente.

Ha anche spiegato che finalmente “ripartono i flussi tra le province liguri e piemontesi”, come se fosse la scoperta dell’acqua calda. Limone tornerà a ospitare ben 20 mila persone durante le vacanze, invernali ed estive. E non un numero di meno: si stava veramente rischiando il collasso demografico.

Il nuovo tunnel è descritto come un capolavoro d’ingegneria con ben 45 telecamere che controllano ogni singolo centimetro – una vera paranoia tecnologica, ma in un mondo dove “big brother” è diventato un termine affettuoso, che dire?

Però non è solo un oggetto ipertecnologico, ma un “punto di partenza”. Grazie all’illuminazione divina data dal Politecnico di Torino che ha confermato la solidità strutturale per il doppio senso di circolazione, ora è finalmente possibile sognare di muoversi in entrambe le direzioni. Quando? Come? Niente paura, «resta da capire» o, per dirla con termini più realisti, “non se ne sa nulla”.

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