Quando pensi che la saga dei Sussex non possa diventare ancora più ridicola, arriva Donald Trump a rilanciare il circo mediatico. L’ex presidente, noto per la sua diplomazia da bulldozer, ha dichiarato che non ha intenzione di cacciare il principe Harry dagli Stati Uniti, nonostante i dubbi sul suo visto. Ma, ovviamente, non poteva perdere l’occasione per attaccare Meghan Markle, definendola senza mezzi termini una presenza tossica. Perché? Semplice: negli USA, i reali fanno audience, ma l’odio per Meghan vende ancora meglio.
Il visto di Harry? Problema che non interessa a nessuno (tranne ai soliti moralisti)
Mentre la Heritage Foundation si sgola nel denunciare che il duca di Sussex potrebbe aver mentito sulle sue esperienze con la droga, Trump decide di lavarsene le mani. “Lo lascerò in pace”, ha dichiarato con un’alzata di spalle. Dimenticate la sua rigida politica anti-immigrazione: Harry può restare, anche se i documenti fossero traballanti. Regole ferree per gli altri, corsia preferenziale per il principe in crisi.
Meghan Markle: bersaglio preferito di Trump (e dell’America perbene)
Ma il vero show arriva quando Trump mette nel mirino Meghan. Senza giri di parole, la definisce “terribile”, un problema che Harry “ha già abbastanza”. Insomma, per l’ex presidente la colpa di tutto è della moglie scomoda, colpevole di aver criticato in passato il suo governo. Un piccolo dettaglio: Trump non ha mai digerito che Meghan lo chiamasse “misogino e divisivo”. Il modo migliore per replicare? Confermare quelle accuse attaccandola pubblicamente, ovviamente.
Il principe William promosso, Harry bocciato
Nell’inevitabile gioco delle simpatie, Trump elogia il principe William, definendolo un “grande giovane”, mentre Harry rimane un’anima persa sotto il giogo della sua “perfida consorte”. Uno schema fin troppo prevedibile: il fratello che rispetta le regole viene esaltato, mentre il ribelle sposato con una donna “scomoda” viene compatito. Il sottotesto è chiaro: chi sfida lo status quo deve pagarne il prezzo, soprattutto se osa farlo con una Markle al fianco.
Il circo mediatico non chiude mai
Alla fine, che cosa resta di tutta questa storia? Un vecchio copione riproposto all’infinito: Trump contro i nemici di sempre, Meghan come capro espiatorio perfetto e Harry nel mezzo, senza sapere bene che ruolo giocare. Il tutto mentre il pubblico si divide tra chi esulta per le parole di Trump e chi si chiede se sia il caso di dare ancora spazio a questi teatrini.