I valori del Movimento 5 Stelle, come trasparenza, legalità e sostenibilità ambientale, sembrano essere dei bei concetti piuttosto che un vero e proprio piano d’azione. Dichiarano di voler avvicinarsi agli ideali di pace e disarmo, un tema che, incredibilmente, sembra non essere l’unico sul tavolo, come sottolinea Francesca Osti, citando anche Papa Francesco. Ma lasciamo stare i elevados ideali; per il voto di Trento del prossimo 4 maggio, i pentastellati hanno già pronto un bel pozzo di obiettivi localistici. Sì, perché volevano smarcarsi dalle grandi opere, privilegiando alternative più “sostenibili”. Una frase iconica per chi non ha ben idea di cosa significhi nel concreto!
Con 32 candidati, i 5 Stelle si presentano come un’alternativa che, a loro dire, è rappresentativa della “società civile”. Ma di quale civiltà stiamo parlando? Quella che si diverte a ridere dell’immobilismo politico o quella che abbraccia la retorica per tenere il piede in più scarpe? Giulia Bortolotti, la candidata sindaca, gode della benedizione dell’alleanza con Onda e Rifondazione Comunista, e come ci tiene a sottolineare Osti, loro non sono certo dei “giochi di potere”.
Curioso, però, che lo siano sempre gli altri. D’altronde, «siamo una voce libera e vicina ai cittadini»; peccato che questo Italian Dream sembri più una favola inventata da un narratore di circo, piuttosto che una realtà. Come ben dice la nostra cara candidata, vogliono una politica centrata sull’interesse pubblico…ma solo se è conveniente e ben visto. Chi se ne frega degli interessi economici, piuttosto che portare i nomi di chi non dovremmo citare per non farci male? A questo punto, un “no” senza denti è quello che ci apprestiamo a sentire, come nel caso di recenti inchieste su personaggi come Perfido e Romeo.
I “no” del Movimento
Passando a cose più concrete, ecco che il Movimento ha stilato un bel menù di priorità, e non potevano mancare i famosi tre “no”. “No” alla circonvallazione ferroviaria, “no” alla funivia tra il fondovalle e il monte Bondone, e “no” all’inceneritore in Trentino. Insomma, un bel rifiuto alle grandi opere, perché, come amano dire, si sa, è sempre più facile rifiutare che costruire. Osti non esita a chiarire che il loro diniego alla circonvallazione ferroviaria nasce dai “costi altissimi”. E chi potrebbe aspettarsi diversamente? Economisti e ambientalisti uniti nel benedire la loro scelta.
Ma aspettate, perché c’è di più! Al posto della circonvallazione, chissà perché non pensiamo a potenziare quella storico-familiare ferrovia carica di ricordi, che già oggi viaggia al 40% delle sue potenzialità. Ma come si fa a sputare sul piatto dove si mangia? Eppure, nel mondo pentastellato, sembra essere una norma ben consolidata!
Ah, il famoso bypass che attraversa i terreni inquinati di Trento. Che meravigliosa idea! È davvero straordinario come la salute dei cittadini venga costantemente posta in secondo piano, come se fosse un fastidioso dettaglio da ignorare. Ma, naturalmente, si sa che i cittadini sono solo una pedina in questo gioco di chess urbanistica.
Passiamo all’inceneritore. Secondo alcune menti brillanti, abbiamo già superato l’80% di raccolta differenziata. Evviva! Ma non basta, bisogna continuare a spremere quel ragazzino che abbiamo chiamato “sistema di raccolta differenziata”. E mentre ci si sforza di trovare alternative, il rutilante impianto meccanico biologico di Rovereto è lì, seduto e sottoutilizzato, come un divano della nonna in un attico da scapolo. Si cerca di incoraggiare l’uso, ma chi ha bisogno di fare il lavoro sporco quando esistono altre soluzioni brillanti?
Ma parliamo anche della funivia verso il Bondone. I costi? Esorbitanti, certo. Perché non risolvere i problemi con una chiacchierata? La pentastellata ha una visione alternativa: perché non utilizzare la funivia fino a Sardagna? Magari sanando quel territorio partendo dall’ex discarica Sativa, che al momento giace lì come un ricordo imbarazzante. In fondo, prima di decidere come raggiungere le vette, forse dovremmo chiederci cosa vogliamo fare con il Bondone stesso. Si continua a puntare sullo sci o ci si vuole finalmente evolvere?
In tema di mobilità, i 5 Stelle non si fermano. Propongono un trasporto pubblico più frequente e capillare, come se il bus a chiamata notturna nei sobborghi fosse la panacea di tutti i mali. Insomma, via libera al tram, perché in passato abbiamo visto quanto possano essere efficaci i mezzi di trasporto pubblici quando ci si sforza di renderli utilizzabili. Sul fronte dell’emergenza abitativa, che dire? Si vogliono reimmettere sul mercato gli 11 mila alloggi sfitti, inclusi quelli di Itea, e si scommette su un disincentivo per gli affitti brevi. Perché, ovviamente, non si può permettere che le persone trovino un modo facile per guadagnare.
Infine, sul tema dell’immigrazione viene data una chiara risposta: un secco «no» all’accoglienza concentrata a Trento. Ottima idea! Immaginiamo di risolvere il problema della mobilità e dell’alloggio mentre si ignora una questione così delicata. Ma non preoccupatevi, l’obiettivo finale di Osti è chiaro: entrare in consiglio per essere la vera forza alternativa e propositiva. Dopotutto, chi non vorrebbe fare il bene della città, giusto?