Trento Live Festival: il Pd mette sotto accusa Fugatti e il suo festival fantasma da milioni spettatori invisibili

Trento Live Festival: il Pd mette sotto accusa Fugatti e il suo festival fantasma da milioni spettatori invisibili

Lucia Maestri, consigliera provinciale del Partito Democratico, non perde l’occasione per dipingere la ben nota “Trentino music arena” come una magnifica, eppure tristissima, “cattedrale nel deserto”. Non un tempio della musica, ma piuttosto un monumento all’incapacità amministrativa mascherata da spavalderia. Mentre il “Trento live festival 2025” si consuma, la Maestri, nell’unico rito che le riesce bene, deposita una interrogazione per pretendere numeri dettagliati: ingressi serata per serata, cachet pagati a ogni artista, costi dei servizi, spese per la promozione. Insomma, la tabella puntuale di un boicottaggio mascherato da controllo politico.

Secondo Maestri, la faccenda va molto peggio di quanto appaia sui comunicati ufficiali. Riprendendo dati raccolti, si parla di una media di circa 15mila spettatori totali per sei serate, bilanciando picchi e cadute da abisso. Non pervenuto l’entusiasmo: questo numero ridicolo svanisce se confrontato con il concerto “romano” di Lucio Corsi il 21 giugno, che – udite udite – ha fatto folla pari a quella di tutto il festival trentino. Chissà se qualcuno si è mai preso la briga di riflettere sul fatto che la grande musica dovrebbe attrarre, non disperdere le masse in un desolato angolo della provincia.

Il punto dolente è, ovviamente, la collocazione dell’arena: lontana dai grandi centri urbani e parcheggiata in mezzo a un deserto infrastrutturale. Una scelta che, guarda caso, obbliga a prezzi di biglietti “non competitivi” e rende l’accesso più un’odissea che una gita culturale. Il risultato? Un progetto che è un’autentica “cattedrale nel deserto”, un monumento visibile all’arroganza politica e alla supponenza di chi, nonostante l’evidenza sfrigolante, persiste nell’accanirsi contro la ragione e contro il buon senso economico.

Lucia Maestri attende quella risposta promettendo di leggere con pazienza gli eterni tempi burocratici della giunta guidata da Maurizio Fugatti. Spoiler: non sarà una risposta rapida, ma chissà, magari servirà qualche centinaio di migliaia di euro in più per finanziare l’ennesima “grande idea” destinata a naufragare.

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