Trento, il centrodestra si schiera e manda un avviso a Ianeselli: basta con l’accoglienza a tutto spiano!

Trento, il centrodestra si schiera e manda un avviso a Ianeselli: basta con l’accoglienza a tutto spiano!

Il monito arriva mentre l’esito elettorale è ancora «caldo», perché, si sa, la temperatura politica può scendere rapidamente. «Faremo — promette Daniele Demattè, il più votato di Fratelli d’Italia — una opposizione durissima». Ma, oh sapete come sono i politici, c’è sempre una sfumatura: «Ma responsabile: siamo pronti anche a tendere la mano, se verremo ascoltati» ammorbidisce il leghista Devid Moranduzzo. In attesa di conquistare i banchi di Palazzo Thun e avviare ufficialmente la consiliatura, il centrodestra di Trento chiarisce quel che è ovvio: non ci saranno sconti per il sindaco Franco Ianeselli. Specialmente su quelle beghe che lui stesso ha messo al primo posto della sua lista di cose da fare: l’accoglienza e la sicurezza.

«Sull’accoglienza, diffusa o meno, la linea che seguiamo è quella della Provincia», concordano in coro Demattè e Moranduzzo. Ricordiamo che Ianeselli critica sempre la Provincia per le sue mancanze, lamentando la decisione di concentrare l’accoglienza a Trento. Peccato che alla fine alla gente piaccia aprire dormitori ovunque, ma dettagli. E su questo punto Demattè è categorico: «Non possiamo farci carico di tutti: rischiamo solo di attirare in città altri disperati». La saggezza della politica, non è vero? Ianeselli deve porsi un limite. Magari chiarendosi le idee sul Centro per i rimpatri: non è che possa dire che chi delinque deve andarsene e poi glissare sul Cpr. Certo, sono questioni che gli abbiamo già posto: ora deve offrire le risposte che non ha mai dato.

Le critiche, manco a dirlo, sull’accoglienza sono sempre più fitte. Anche Moranduzzo intreccia i livelli, partendo da un punto fermo che il capogruppo provinciale del Carroccio, Mirko Bisesti, ribadisce sovente: «L’accoglienza diffusa non funziona». Certo, ci mancherebbe! Moranduzzo sviluppa ulteriormente la questione: «Sia chiaro, non sono contro gli immigrati. Ma voglio una città più bella e chi arriva illegalmente e delinque crea problemi alla comunità». Brillante logica! Perciò è fondamentale che la presenza dei migranti sia concentrata in un unico posto: perché, si sa, più sono controllati, meno fanno casino.

Peccato però che la Residenza Fersina, in prospettiva, dovrà essere abbattuta per far spazio al cantiere del nuovo ospedale. Ma non disperiamo! «Si troverà un’altra soluzione dialogando con la Provincia». Certo, chi non ama dialogare? E la nuova struttura? Dovrà essere vicina al Cpr, perché, come sottolinea il leghista, «Ianeselli inizialmente si era detto favorevole, salvo poi fare un passo indietro di fronte al no di qualche alleato». La danza delle allegre promesse, una vera gioia per chi spera in una Trento più sicura!

Ah, la sicurezza! Un tema che, come l’aria, tutti dicono di respirare, eppure nessuno sembra voler veramente affrontare. Moranduzzo ha già avvisato che Ianeselli non ha motivo di aprire bocca, essendo regolarmente abituato a dare la colpa a chiunque tranne che a se stesso. Certo, è bello trovare qualcuno su cui scaricare la responsabilità, ma diciamocelo: non aiuterà la città a diventare un posto più sicuro. Si è visto, eh? La strategia di attribuire ogni fallimento a Stato e Provincia ha portato quegli sciocchi a indossare il cappello di Sherlock Holmes in cerca di colpevoli.

Il consigliere non ha intenzione di girarci attorno: «Va bene il dialogo con la provincia», afferma, ma Ianeselli deve finalmente sporcarsi le mani. Altrimenti, a che serve? Forse stiamo solo giocando a chi parla più forte? Le promesse di opposizione dura sono arrivate, ma ci si chiede: basterà realmente? Sembra che il buon Demattè sia deciso a non lasciare sconti, ed è curioso pensare che questa «opposizione» possa tradursi in qualcosa di più di un semplice scaricabarile.

Ma aspetta un attimo! Moranduzzo deve aver visto più criminali a Gardolo che in un film di Tarantino, tanto da essere allarmato per le spaccate avvenute persino durante la notte elettorale. Forze dell’ordine? Telecamere? Sì, grazie, e magari apriamo anche un asilo per la grazia divina. Non ci lasciano mai in pace con le loro preghiere, eh?

Proposte di Bortolotti: Accogliamo il Bene Comune

Inaspettatamente, Giulia Bortolotti si presenta sul palcoscenico per portare un’aria di «proposte costruttive per il bene comune». Ma, ecco sempre il ma, prima di lanciarsi nel dibattito, una premessa è d’obbligo. È incredibile quanto tempo possa passare in una discussione politica prima che si faccia riferimento agli «attacchi personali». Per Ianeselli, ogni critica politica è un attacco, o è solo il suo modo di incassare malamente?

Sovranità della critica! Bortolotti ci ricorda che l’attenzione alla crisi climatica è un progetto condiviso. Ma, inatteso, la coerenza viene subito messa in discussione. Ah, la coerenza, il grande assente della politica! Se parliamo di un piano climatico ma poi parcheggiamo letteralmente le auto ovunque che ci pare, non è che ci stiamo prendendo in giro un po’ troppo?

E il consumo di suolo? Ah, la saga continua! C’è chi lo minaccia, chi lo ignora, ma alla fine ci si ritrova sempre a discutere di limiti che non esistono. Magari riusciremo un giorno a passare dalle parole ai fatti, ma la speranza è un piatto che cucina lentamente. Mentre si fa la mia paziente attesa, le famiglie sono ancora là, in bilico tra sogni e reality show, a chiedere casa.

Infine, la mobilità. Viene proclamata come la panacea di tutti i mali, ma ci si chiede sempre: dove si può parcheggiare l’illusione di avere «soluzioni intelligenti per il traffico»? Vuoi vedere che mentre tutti discutono, il traffico si moltiplica? Il sarcasmo è l’unica forma di coerenza che abbiamo discernito finora! Facciamo un brindisi a questo fantastico circo chiamato politica.

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