Trentino scuola: l’assessora Gerosa ci illumina, basta compiti e spegni il cervello per il benessere degli studenti

Trentino scuola: l’assessora Gerosa ci illumina, basta compiti e spegni il cervello per il benessere degli studenti

Finalmente la scuola è finita e, come ogni anno, è tempo per un bilancio patinato. Per fortuna, abbiamo con noi l’assessora Francesca Gerosa, sempre pronta a raccontarci come ogni cosa stia andando a gonfie vele nell’istruzione, cultura, giovani e pari opportunità. Perché, come tutti sappiamo, bastano pochi discorsi e qualche nuovo progetto messi insieme con Iprase per risolvere miracolosamente ogni problema scolastico.

L’assessora ci rassicura con un sorriso: è stato il suo primo anno scolastico intero da assessora (magari fosse questo il discorso serio dei bilanci) e, udite udite, hanno avviato tante “nuove progettualità” di cui, naturalmente, va molto fiera. Già, perché fare “nuove progettualità” è la ricetta definitiva per cambiare il mondo scolastico. Altro che miglioramenti concreti.

Quali sono i progetti per l’anno prossimo? Beh, niente meno che mettere al centro il benessere di studenti e personale scolastico. Questo lo sentiamo ogni anno come il mantra imprescindibile, mentre la vera novità sarà la “riforma della formazione professionale” per farsi trovare pronti alle fatidiche iscrizioni di gennaio. Perché, si sa, la scuola funziona soprattutto grazie alle iscrizioni strategiche e non certo per come si formano davvero gli studenti.

Passiamo poi ai tanto decantati tavoli di lavoro, per non parlare delle stampe piagnucolose dei sindacati. Secondo loro, tutto è partito bene e poi è rapidamente finito in una palude di inattività. L’assessora, però, ci tiene a correggere il tiro con un secco “dissento”. Quel tanto agitato lavoro di quei tavoli sarebbe addirittura uno strumento operativo dell’assessorato, con riscontri e proposte in arrivo. Peccato che di tutte queste effimere promesse i sindacati ancora attendano qualcosa di concreto.

Si parla persino di una “riforma della formazione professionale” che sarebbe pronta – forse in un universo parallelo – e di un “terzo canale” trentino da discutere con il Ministero. Insomma, è come aspettare Godot, perché “i tempi delle riforme sono sempre medio-lunghi”. Tradotto: se va bene, qualcuno potrebbe presto vendere un sogno a cifre piene, ma per ora tanto rumore e poco di più.

Immancabile il tema caldo dei precari. L’assessora promette attenzione, e ci informa che quest’anno sono state attivate ben 15 procedure concorsuali, perché alla fine, bastano una quindicina di concorsi per mettere tutto in ordine, no? Una pacchia per tutti, naturalmente.

Educazione civica, autonomia e finanza: un trio da brivido

Tra le materie che l’assessora tiene a sottolineare c’è anche la tanto osannata educazione civica. Non una scuola fatta di vera pratica o di partecipazione, ma a quanto pare una sfilza di tematiche come l’”Autonomia” e addirittura la “finanza”. Sicuramente c’era bisogno di mettere il turbo a questa materia, magari per insegnare ai ragazzi come bilanciare i propri risparmi o giustificare con cifra tonda le competenze della burocrazia provinciale.

Perché niente dice “avanguardia” come l’introduzione di nozioni di finanza in una scuola che a stento riesce a garantire il minimo indispensabile. Ma certo, uno studente trentino scenderà in strada a protestare se non gli spieghi come funziona un bilancio. Nel frattempo, il benessere resta solo un concetto da brochure pubblicitarie, e le “riforme” restano pezzi di carta impolverati nei cassetti degli uffici.