Ah, il ballottaggio. Domenica 18 maggio, ecco che in Trentino arrivano le ultime sentenze delle tanto attese elezioni amministrative. Una situazione perfetta da cui attingere a mani basse da un vecchio proverbio: «Se Atene piange, Sparta non ride». In parole povere, sia il centrosinistra che il centrodestra hanno i loro dolori a cui badare. Ma in politica, si sa, tutto può essere capovolto: ognuno troverà un motivo per festeggiare. E i numeri parlano chiaro: tra i cinque comuni più popolosi, tre sono nelle mani del centrosinistra (vi saluto Trento, Rovereto e Riva del Garda), uno nel centrodestra (buon pro a Pergine Valsugana) e uno ai civico-ambientalisti (dai, non è poi così male Arco).
Le vittorie del centrodestra? Un vero colpo di scena. A Pergine Valsugana, Marco Morelli (sostenuto dai tre moschettieri: Fratelli d’Italia, Lega e Partito Autonomista) ha vinto per la miseria di 41 voti sul civico Carlo Pintarelli, favorito dal sindaco uscente Roberto Oss Emer. Pintarelli, per non si sa quale mistero, non è riuscito a trovare un accordo con il candidato del centrosinistra, Alberto Frisanco, che al primo turno si era accontentato di un modesto 21,37%. Con una vittoria così risicata, magari tra i civici ci saranno degli ‘oops’ imbarazzanti.
E il centrodestra brinda anche a Mori, dove il sindaco uscente Stefano Barozzi (che, sorpresa, era del centrosinistra) è stato estromesso. Al suo posto, siederà il trio Nicola Mazzucchi (che combina Lega e Patt) con una vittoria di 15 voti. Ma non finisce qui! A Cles, la vittoria di Stella Menapace (grazie all’onnipresente Fratelli d’Italia) è avvenuta in un clima da thriller: 50,98% a 49,02%. La consigliera provinciale Paola Demagri (del centrosinistra) è stata sconfitta da 70 voti. Menapace, ora, dovrà formare una giunta: un compito semplice, no? Ma certo! Specialmente considerando il candidato di Fratelli d’Italia, Vito Apuzzo, con cui ha già fatto un apparentamento.
Infine, Avio, dove la competizione tra sindaci ha premiato Ivano Fracchetti (anche lui sostenuto dalla Lega) con un’ampia vittoria contro l’ex primo cittadino Federico Secchi, il quale, curiosamente, aveva in passato ben pensato di candidarsi con Fratelli d’Italia. E così, tra uno scarto ridotto e un’ampia conquista, i vincitori brindano e i perdenti si interrogano: ma come si fa a perdere con così poco? E noi, noi semplicemente assistiamo a questo balletto politico con un sorriso ironico sulle labbra.
Passando al bicchiere mezzo vuoto, il centrodestra a Riva del Garda e ad Arco ha consegnato due sonori k.o. in un colpo solo. Chi lo avrebbe mai detto?! Arianna Fiorio, la candidata che ha saputo unire civici e ambientalisti, ha messo sotto il naso la coalizione di centrodestra con un formidabile 62,59% al ballottaggio. E che dire di Alessandro Amistadi? Si è dovuto accontentare di un umiliante 37,41%. Ma attenzione! Qui il centrosinistra non ha certo motivo di fare i festeggiamenti, visto che il candidato del Partito Democratico, Dario Ioppi, è stato così insignificante da non raggiungere nemmeno il ballottaggio. E per chiudere in bellezza, l’inchiesta «Romeo» continua a pesare come un macigno sul voto, grazie al coinvolgimento del precedente sindaco, Alessandro Betta.
Mentre a pochi chilometri più a sud, l’atmosfera del Partito Democratico è decisamente più festosa. A Riva del Garda, Alessio Zanoni si è imposto con un brillante 60,89%, lasciando la vicesindaca uscente Silvia Betta (del Partito Autonomista e di Fratelli d’Italia) a poco più del 39%. pare proprio che il mancato apparentamento con l’altro grande candidato del centrodestra, Carlo Modena, non abbia avuto l’impatto sperato. Non dimentichiamo la sindaca uscente, Cristina Santi, che, nonostante sia indagata per associazione a delinquere, ha fatto la sua bella figura come capolista del Carroccio. Zanoni avrà ora il compito di gestire la tormentata area ex Cattoi, nel bel mezzo delle turbolente vicende giudiziarie che coinvolgono il magnate austriaco René Benko e gli imprenditori Heinz Peter Hager e Paolo Signoretti.
Ma non è finita qui! Altri cinque Comuni completano il quadro. A Ville d’Anaunia, dopo che il primo cittadino uscente, Samuel Valentini, è stato scavalcato, il nuovo sindaco sarà Fausto Pallaver. Giuliano Ghezzi è stata superato per soli 27 voti. Emanuele Volani si impone come sindaco di Volano con il 53,35% dei voti contro Walter Ortombina (sostenuto dal Patt). A Borgo Valsugana, Enrico Galvan non è riuscito a coprire il suo svantaggio nei confronti di Martina Ferrai (27,59% vs 41,21%). Durante il ballottaggio, Galvan ha fermato la sua corsa al 38,85%, mentre la sua avversaria ha raschiato un notevole 61,05%. Ancora a Cavalese, il sindaco uscente si è dovuto arrendere: Sergio Finato è stato superato di soli 11 voti da Carlo Betta, che ha marciato dritto come un proiettile. Ah, la competizione! Al primo turno, i due candidati avevano chiuso in perfetta parità. Infine, a Novella, Silvano Dominici è stato eletto sindaco con il 52,70% delle preferenze, mentre il suo predecessore, Donato Preti, ha dovuto accontentarsi del 47,30%. Non è affascinante vedere come la democrazia faccia il suo corso, con così tanti contendenti in un’epoca di apatia?
Infine, i dati sull’affluenza sono giunti a confermare una partecipazione talmente modesta da far rabbrividire. Pergine (49,08%), Arco (48,33%), Riva del Garda (44,17%), Avio (56,86%), Borgo Valsugana (49,65%), Cavalese (60,16%), Cles (60,45%), Mori (51,55%), Novella (65,07%), Ville d’Anaunia (57,88%), Volano (58,13%). Chi avrebbe mai pensato che i cittadini avessero così poca voglia di esprimere le proprie opinioni? Magari il prossimo giro sarà più avvincente!


