Trenitalia beccata a nascondere i treni economici: multa da 5 milioni, ma chi paga davvero?

Trenitalia beccata a nascondere i treni economici: multa da 5 milioni, ma chi paga davvero?

Il trucco di Trenitalia per spennare i viaggiatori

Pensavi che cercando un biglietto online avresti trovato tutte le opzioni disponibili? Sbagliato. Per anni, Trenitalia ha giocato sporco, omettendo dai risultati di ricerca i treni regionali più economici, spingendo i viaggiatori a comprare biglietti più costosi. Un trucchetto da quattro soldi, se non fosse che a rimetterci sono stati proprio i pendolari e i passeggeri meno abbienti. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) se n’è accorta e ha inflitto una multa da 5 milioni di euro. Peccato che il danno causato in anni di pratica scorretta sia di gran lunga superiore.

Perché ci sono voluti anni per punire l’ovvio?

Le prime segnalazioni risalgono al 2011. La sanzione arriva solo nel 2017Sei anni in cui Trenitalia ha potuto tranquillamente ingannare i consumatori, facendo sparire le alternative più economiche dal suo sistema di prenotazione. Sei anni in cui nessuno si è degnato di intervenire in tempo utile. E quando finalmente l’Agcm ha deciso di agire, ecco che Trenitalia ha impugnato la decisione, contestando il ritardo con cui era stata avviata l’istruttoria.

La strategia di Trenitalia: cavilli legali e giochi burocratici

L’azienda ha provato a far saltare la multa appellandosi a un tecnicismo: secondo la normativa italiana, l’Agcm avrebbe dovuto avviare l’indagine entro 90 giorni da quando aveva preso conoscenza della violazione. Ma la Corte di Giustizia Europea ha smontato il giochetto, stabilendo che la normativa italiana non può intralciare l’applicazione delle direttive europee sulla concorrenza e sulle pratiche commerciali sleali.

I cittadini pagano, Trenitalia incassa

Multa da 5 milioni, eppure i viaggiatori non verranno rimborsati per tutti i biglietti acquistati a prezzo maggiorato a causa di un sistema volutamente ingannevole. Chi ha subito il danno, come al solito, non vedrà un centesimo. E la multa? Una bazzecola per un’azienda che incassa miliardi ogni anno.

Soluzioni? Solo se conviene a qualcuno

Se pensi che dopo questa sentenza qualcosa cambierà, sei un inguaribile ottimista. Finché le sanzioni saranno spiccioli rispetto ai profitti ottenuti con certe pratiche, Trenitalia e compagnia continueranno a provarci. Se davvero volessero risolvere il problema, dovrebbero rimborsare ogni singolo cliente raggirato e aumentare la trasparenza nel sistema di prenotazione. Ma figurati.

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