Torino, il sindaco irrompe nel cantiere vietato di via Roma ma ci mette cinque ciak per fare un video decente—mica facile la propaganda!

Torino, il sindaco irrompe nel cantiere vietato di via Roma ma ci mette cinque ciak per fare un video decente—mica facile la propaganda!

Quattordici mesi di lavori e ben cinque ciak per raccontarli. Sì, avete capito bene: Via Roma, la strada più importante di Torino, si è trasformata in un interminabile cantiere a cielo aperto. Obiettivo dell’intervento? Ovviamente trasformarla in una zona pedonale, perché nulla dice “progresso” come chiudere una delle vie principali della città per l’eternità. Il nostro eroe, il sindaco Stefano Lo Russo, ha deciso di approfittare di questa situazione gloriosa per farsi un giretto nel cantiere – rigorosamente off-limits per motivi di sicurezza – insieme a due collaboratori. Dovevano fare un video da postare sui social, perché si sa, comunicare è più importante che finire il lavoro.

Ovviamente, tutto doveva avvenire con tutte le autorizzazioni e le precauzioni di rito, mica siamo al Far West. Il cantiere, al momento della registrazione, era stranamente deserto: nessun operaio, nessun rumore. E infatti, non appena sindaco e collaboratori si sono dileguati, è apparso magicamente il popolo del cantiere, pronto a riprendere la normalità del caos.

Lo Russo comincia trionfante:

«Siamo all’interno del cantiere…»

Ma sorpresa delle sorprese: la prima registrazione non va bene. Perché? Mistero. Forse la luce, forse la posa, sicuramente il ritmo. Di conseguenza, si sparano altri quattro ciak, uno dopo l’altro, con la stessa frase ripetuta come un disco rotto, mentre da qualche finestra si assiste a questa epica elica di permalosità e perfezionismo social. Cinque tentativi, mica noccioline, per un video che sicuramente sposterà montagne di like e commenti.

L’arte dell’autopromozione in versione cantiere

Se ne è sentito di tutto su questo cantiere di Via Roma: dai fondi Pn Metro che li finanziano – ovviamente un toccasana per le casse pubbliche – alla pavimentazione in pietra che sarà tanto elegante quanto inutile per chi vorrebbe solo attraversare la strada senza farsi venire un’embolia da salti e buche. Senza dimenticare le panchine rettangolari, il gioiello del design che sembra creato apposta per far venire desiderio di camminare ancora di più.

E come ciliegina sulla torta, ora sappiamo anche dell’immenso impegno del nostro sindaco, che tra un blackout e l’altro in città (una piccola distrazione di cui nessuno parla) e la festa di San Giovanni che giusto disturba un po’ l’atmosfera, trova comunque il tempo per un post sui social. Perché, si sa, ogni minuto perso senza filmarsi in un cantiere evidentemente blindato è un’occasione sprecata di marketing personale.

Che gioia! Un articolo che si limita a un nulla cosmico, un misterioso spazio vuoto recuperato dai meandri del web, dove l’unica certezza è l’evidente assenza di qualsiasi notizia degna di questo nome. Stanchi delle solite cronache, delle notizie intrise di tragedie e scandali? Eccovi servita la quintessenza del silenzio giornalistico.

Si direbbe che qualcuno si sia dimenticato di scrivere, di incidere una parola o persino di schiacciare ‘Invio’. Forse il redattore si è preso una pausa caffè eterna o, cholè, ci stiamo imbattendo nell’ultima frontiera della comunicazione: il racconto dell’assenza, la poesia della pagina bianca digitale.

Ovviamente, come di consueto, non mancano le solite interruzioni di vuoto cosmico, inviti a iscriversi a newsletter che promettono scenari epocali senza mai consegnarne uno – un vero capolavoro della suspence, non c’è che dire. L’unico dato davvero certo è la data stampata: 23 giugno 2025, un momento storico da cui però non trapela alcuna illuminazione, alcun lampo di genialità informativa.

Se cercavate un TESORO DI CONTENUTI, siete incappati in un capolavoro d’arte minimalista, un elogio alla vacuità che fa impallidire persino il più statico dei musei d’arte contemporanea. Più che un articolo, sembra un’installazione, ma senza il biglietto d’ingresso o l’invito a riflettere.

In conclusione, un invito a tutti gli amanti dell’enigmatico e del non comunicato: godetevi questo capolavoro dell’informazione assente. A volte, meno è davvero di più—o almeno così ci piace credere, per giustificare questo vuoto siderale digitale.

Siamo SEMPRE qui ad ascoltarvi.

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