Nemmeno un’aiuola per Eluana Englaro. La commissione toponomastica del Comune di Torino ha bloccato la proposta di dedicare un’area verde nel cuore della città alla donna che, dopo un incidente stradale, è rimasta a lungo in coma fino a quando, nel 2009, si decise di interrompere la nutrizione artificiale su richiesta del padre. Che bel modo di onorare la memoria di qualcuno, no?
Ovviamente, questo si è trasformato nel solito caos politico, tra veti inutili, proposte improvvisate e fughe strategiche che neanche un giocatore di scacchi potrebbe seguire. A trascinare la barca di quest’iniziativa sono stati i consiglieri Silvio Viale (Radicali) e Angelo Catanzaro (PD), con una proposta cristallina: dare a Eluana Englaro – simbolo del diritto all’autodeterminazione e della battaglia civile sulla fine della vita – una delle due aree verdi centrali di piazza Statuto. Sì, esatto, un luogo anonimo, giusto per rimanere in tema.
Ma, come prevedibile, la proposta si è scontrata con il muro del Partito Democratico. Il capogruppo Claudio Cerrato e la consigliera Elena Apollonio (Demos) hanno bocciato l’area proposta, suggerendo invece una delle aiuole di piazza Savoia. Ma non finisce qui! Il PD ha persino avanzato l’idea di approvare “Eluana Englaro” senza una precisa destinazione: un colpo di genio, giusto? Congelare la proposta in una lista d’attesa già piena zeppa di nomi è decisamente la soluzione più pratica.
A complicare ulteriormente la gestione della seduta c’è stato il parere degli uffici tecnici, che avrebbero espresso “perplessità” sull’area proposta. Ma le opposizioni si difendono, sostenendo che i tecnici si sono limitati a dire che non si trattava «né di un’aiuola né di un prato», senza però bocciare realmente l’iniziativa. Quindi, un punto a favore della confusione.
Nel frattempo, mentre la maggioranza discuteva, il centrodestra ha pensato bene di abbandonare la riunione: Forza Italia, Fratelli d’Italia e Torino Bellissima si sono alzati lasciando la seduta senza numero legale. Avete capito: partita chiusa, tutto rimandato! Silvio Viale, comprensibilmente infastidito, ha detto: «È evidente che la …» Ah, sì, ma di cosa stiamo parlando esattamente? Il bello della politica è che, come sempre, il teatro continua.
Già, perché la maggioranza sta affrontando più difficoltà di un pesce fuor d’acqua, e nel frattempo le posizioni del PD e dei suoi alleati sono chiare come il cielo sereno a metà agosto: un blu che fa invidia a qualsiasi cartellone pubblicitario. Ma, ahimè, sembra che le due aree verdi in questione non rimarranno deserte per molto, che tristezza! Ma qui sorge una domanda legittima: se non per Eluana Englaro, chi altro potrebbe prestare il proprio nome a questa gloriosa iniziativa? La suspense si fa palpabile, non è vero?
Non è fantastico quanto il PD e i suoi amici riescano a creare infiniti dibattiti su questioni che sembrerebbero dover essere piuttosto semplici? Ma no, loro preferiscono adeguarsi all’arte della complessità, quasi come se il loro compito fosse quello di rendere la vita più interessante a tutti noi. Perché, chi non ama una buona dose di confusione politica?
Quindi, mentre aspettiamo di sapere quali nomi verranno finalmente affibbiati a queste aree verdi, possiamo solo immaginare le strategie intricate, le manovre da maestro di scacchi e i sorrisi forzati che illumineranno gli incontri del PD. Sarà un vero spettacolo. E nel mentre, l’uscita di scena di Eluana rimarrà un argomento di conversazione che, a quanto pare, continua a non sbadigliare. Ah, politica!


