Le schermaglie commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina sembrano non finire mai. Infatti, Washington ha deciso di dare il via a nuove tasse sulle navi di fabbricazione cinese che decidono di attraccare negli USA. Ma ovviamente, tutto ciò promette di scatenare un caos sulle rotte di spedizione globali e di accrescere, ancora di più, la tensione con Pechino. Le tariffe, come anticipato dall’amministrazione Trump, entreranno in vigore tra sei mesi, giusto il tempo per una bella aspettativa di caos.
Non da meno, la Cina non perde tempo e afferma che adotterà “tutte le misure necessarie per difendere i suoi diritti e interessi legittimi”. Che garanzia! Il portavoce del ministero degli Esteri, Lin Jian, ha persino esortato gli USA a “rispettare i fatti e le regole multilaterali” e a interrompere “immediatamente le pratiche illegali” che, a quanto pare, sono “dannose per tutti”. Ma chi ha mai parlato di coerenza, giusto?
E mentre tutte queste parolacce volano, Pechino ha pensato bene di bloccare le importazioni di gas liquefatto provenienti dagli USA, che, ironia della sorte, sono uno dei principali esportatori globali di GNL. Secondo quanto riporta il Financial Times, le importazioni di gas in Cina sono completamente ferme da oltre 10 settimane. Chissà, forse un gesto di amore verso il paese che continua a importare tutto, tranne la loro propria umiltà?
Giovedì, il presidente Donald Trump ha affermato con grande sicurezza: “Stiamo parlando con la Cina, avremo un accordo con la Cina”. La sicurezza è tutto, non è vero? Tuttavia, le conseguenze di questo scontro cominciano a farsi sentire sui ricavi aziendali. A chi non piacerebbe vedere Apple scivolare al quinto posto nel mercato cinese? Nel primo trimestre del 2025, la famosa azienda ha registrato un calo del 9% delle vendite e la sua quota di mercato è scesa al 13,7%, in un contesto di crescita complessiva del mercato (+3,3%). È incredibile come le ‘misure necessarie’ si traducano in perdite catastrofiche. Ma chi ha mai parlato di logica?