A Taranto, gli apparentamenti per il ballottaggio delle Comunali dell’8 e 9 giugno sono già belli che pronti. Sia a sinistra che a destra, niente di meno. Il candidato del centrosinistra, Piero Bitetti, ha pensato bene di rinnovare l’accordo con l’area progressista, accettando con entusiasmo le richieste del Movimento Cinque Stelle di pronunciarsi ufficialmente su questioni identitarie. Un gesto nobile, non c’è che dire.
Ma che sorpresa! Bitetti ha ufficialmente detto addio all’Aia, al rigassificatore e al Comparto 32. La sua forte contrarietà al progetto del dissalatore, così come concepito, è una dichiarazione d’intenti da incorniciare. Prima di gettarsi in un formale accordo, il movimento pentastellato, sotto la guida del senatore Mario Turco e della candidata sindaco Annagrazia Angolano, deciderà se approvare queste affermazioni, che verranno esaminate con la dovuta attenzione dalle assemblee pubbliche e dai vertici territoriali. Ma c’è tempo, fino alle 12.30 di oggi 1 giugno, per determinare se sarà un apparentamento ufficiale o un semplice appoggio basato su un transfert di voti a Bitetti.
Ma non finisce qui! Bitetti ha persino trovato il tempo di entrare nei dettagli di ogni punto discusso, dal dissalatore – per il quale si sta preparando un ricorso al Tar, dal momento che l’appalto è già stato assegnato – alla carbonizzazione. Anche un sì al Piano Casa per garantire il diritto alla casa: un vero impegno politico nei confronti dell’elettorato. E si spinge oltre, dichiarando di voler garantire il reddito di cittadinanza comunale, perché perché non provare? «Mi impegno, come futuro sindaco – ha chiosato – a cercare tutte le fonti di finanziamento disponibili, fondi europei, regionali e comunali, per trasformare questa misura in un vero e proprio strumento di inclusione sociale e dignità economica.» Dai, ci crede davvero!
Inoltre, ha messo in evidenza le «ampie convergenze» con il Movimento 5 Stelle riguardo ai temi ambientali, alla giustizia sociale e alla partecipazione. Ma chi lo avrebbe mai detto? Insieme, sostiene Bitetti, si può costruire un progetto comune forte, credibile e coerente. La sua visione? Un sogno d’amore politico che pochi avrebbero osato immaginare per la nostra città. E allora, cari cittadini, tenetevi pronti, perché sembra che insieme possano dare un nuovo volto a Taranto.
Non c’è niente di meglio che una coalizione di destra che risolve le sue tensioni interne, non è vero? Nel centrodestra, le distanze tra Fratelli d’Italia, Forza Italia e la Lega (che, ironia della sorte, sembrerebbe adesso un’unica entità) sono state ricucite come un vecchio maglione indossato per troppo tempo. Il candidato prescelto è Francesco Tacente, destinato a rappresentare un futuro di giustizia e solidarietà in una città che spera ardentemente di non finire in mano a un centrosinistra circondato da scandali. E chissà, magari anche a cattiva gestione. In una nota che pare più un manifesto di marcia che una comunicazione formale, i vari coordinatori regionali hanno avuto la brillante idea di garantire il loro supporto unito, come un’unica voce. Che bellezza.
Passiamo a Tacente, che si diverte a lanciare frecciate a Bitetti riguardo al reddito di cittadinanza comunale. “Oh, guarda un po’! Bitetti promette mare e monti per reperire risorse!” esclama Tacente, come se avesse appena scoperto l’acqua calda. “Noi sappiamo dove trovarle”, dice, dimenticando di menzionare che il Just Transition Fund non è esattamente una fontana magica da cui spillare fondi senza sforzo. E Bitetti, saggiamente, ribatte che non c’è nulla di magico in questa relazione. Ma continuiamo a giocare, giusto?
E mentre il balletto politico continua, il candidato sindaco Mirko Di Bello decide di non unirsi a nessuna delle due coalizioni, contrariamente al bon ton politico. La sua soluzione? Costruire una forza politica “strutturata”. Che si tratti di un castello di sabbia o di una piramide, resta da vedere, ma chi ha bisogno di alleanze quando puoi inventare il tuo personale impero?


