Tajani: senza gli Usa impossibile difendere Ucraina ed Europa

Tajani: senza gli Usa impossibile difendere Ucraina ed Europa

La rassicurante dichiarazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani deve far riflettere: come può la sicurezza dell’Europa dipendere così fortemente dalla presenza degli Stati Uniti? È un’ammissione inquietante che ci ricorda quanto poco possa fare l’Europa da sola. “Senza gli Stati Uniti non siamo in grado di difendere l’Europa”, ha affermato, eppure, non ci si può fare a meno di notare un certo vellutato velleitarismo in queste affermazioni. È davvero così semplice? Se la propaganda si discosta dalla realtà, che speranza abbiamo per la sicurezza continentale?

La dipendenza oltre Atlantico

Questa ammissione di dipendenza rivela un paradosso: da un lato, si auspica una maggiore integrazione europea, dall’altro si riconosce che senza l’appoggio degli Stati Uniti, l’Europa non può neppure pensare di affrontare le sue sfide di sicurezza. È come dire di voler imparare a nuotare mentre si è ancorati a un molo. La debolezza strategica è palese e, a meno che non si inizi a costruire una vera e propria autonomia, questa dipendenza rimarrà un problema strutturale.

Una visione che disillude

Il discorso sulla sicurezza europea non si limita alla mera necessità di protezione militare. Ci sono contraddizioni evidenti quando affermiamo di voler lavorare per una politica estera comune, mentre al contempo dipendiamo da un alleato esterno. Come possiamo sperare di emergere come potenza globale se le nostre capacità ci sembrano così fragili? I cittadini europei meritano di sapere come un piano così poco sdoppiato possa effettivamente funzionare.

Soluzioni o illusioni?

Magari è tempo di passare dalle parole ai fatti, eppure, le promesse nel mondo della politica sovente si riducono a mere illusioni. Un altro rinvio, altri ambiziosi piani di riforma e una realtà che non cambia. Cosa serve affinché l’Europa inizi a prendere sul serio la propria difesa? Forse un corso di economia e strategia? Chissà. Ma nel frattempo, viviamo tutti nel limbo di un’Europa che aspira a più, mentre si attacca al salvagente statunitense.

In conclusione, mentre molti si affannano a disegnare scenari di sicurezza, la risposta semplice è che l’Europa deve smettere di sperare e iniziare a costruire. Le soluzioni ci sono, certo, ma per attuarle serve una visione lontana dalla facile retorica. E magari un pizzico di ironia non guasterebbe: perché non cominciare a finanziare l’industria bellica europea come si fa con le campagne turistiche per attirare visitatori?

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