Finalmente un gesto di clemenza da parte dell’Agenzia delle Entrate: presentare la dichiarazione di successione non sarà più un enigma degno di un serial killer fiscale. Il nuovo aggiornamento dell’applicativo online promette di calcolare in automatico l’imposta da versare, risparmiando al contribuente l’eterno ballo del calcolo manuale e delle chiamate interminabili agli sportelli.
Ovviamente, questa grazia digitale riguarda solo le successioni aperte da non prima del fatidico 1° gennaio 2025. Per quelle anteriori, nonostante la rivoluzione tecnologica in atto, tutto resta come prima: si affida agli uffici territoriali la tanto amata gestione manuale dell’imposta.
Il cambio di marcia nasce da quelle modifiche al Testo unico successioni e donazioni che obbligano ora gli eredi a un’impresa eroica: l’autoliquidazione dell’imposta. Ma niente panico, perché l’Agenzia, nel suo infinito amore per la burocrazia, ha deciso di concedere un aiuto digitale capace di calcolare l’importo nel quadro EF del modello con un’efficienza quasi disarmante.
Per di più, per garantirvi un briciolo di trasparenza e documentazione, il sistema genera un prospetto riepilogativo da stampare o salvare, spiegando chi deve quanto, erede per erede, legatario per legatario, per chi si diletta a controllare ogni centesimo versato.
E se vi state chiedendo come presentare questa dichiarazione che sembra un gioco da ragazzi con il nuovo sistema, nessuna paura: le vie tradizionali restano aperte. Si può optare per i servizi telematici (così, giusto per rimanere moderni), affidarsi a un intermediario abilitato per farsi fare tutto senza pensarci troppo, oppure sbattersi domenica in ufficio all’Agenzia.
Il vero tocco di classe? Il servizio online, che con la sua interfaccia finalmente meno criptica, guida passo dopo passo il cittadino smarrito, trasformando l’incombenza in una procedura quasi intuitiva. E per farvi sentire degli esperti di catastazione, offre anche la possibilità di svolgere le volture catastali contemporaneamente, perché perdere tempo è diventato passato.
