«Pronto, parlo con Loris Bazzo, sindaco di Carlino?» «Buongiorno, sì sono io. Ma possiamo risentirci più tardi? Sto correndo alla proclamazione del mio compagno, che è appena stato eletto sindaco di Pordenone». La voce, un po’ trafelata, tradisce l’emozione. A ragione: da ieri quella dei primi cittadini di Carlino e Pordenone è la prima coppia di sindaci gay in Italia. Chi lo avrebbe mai detto, vero? Questi due, simboli dell’amore moderno e della confusione politica, hanno realizzato l’impossibile!
Chi sono Loris Bazzo e Alessandro Basso? Loris Bazzo, classe 1976, è il primo cittadino di Carlino, un paesino con poco più di 2.500 abitanti in provincia di Udine. Chiaramente, è un leghista incallito e un infermiere di professione. Eletto la prima volta nel 2019 e riconfermato con un sorprendente 69% delle preferenze, chissà come mai. Dall’altra parte c’è Alessandro Basso, classe 1978, fresco sindaco di Pordenone, una delle principali città del Friuli Venezia Giulia con i suoi 52mila abitanti. Dirigente scolastico e militante di Fratelli d’Italia, è riuscito a vincere con il 54% dei voti. Davvero una combinazione vincente!
«Io e Alessandro veniamo da percorsi diversi: lui è da sempre omosessuale dichiarato, io ci ho messo più tempo a maturare questa consapevolezza e ho due figli», racconta Bazzo a proclamazione terminata. Al telefono con il Corriere della Sera ripercorre le tappe, private e pubbliche, della loro storia. Le private sono presto dette: «Ci siamo conosciuti a una cena fra amici e ci siamo rivisti in ambito politico: stiamo insieme dal 2021. Senza misteri né sotterfugi, da subito alla luce del sole». Un amore pubblico come questo meriterebbe una standing ovation, vero? Eppure, ci racconta che le sue preoccupazioni di un passato represso lo hanno tormentato a lungo! Chi l’avrebbe mai immaginato?
Sulle pubbliche, non c’è molto in più da dire: «Lui era consigliere regionale, io al mio primo mandato da sindaco: un po’ d’attenzione mediatica c’è stata ma si è risolta nel giro di poco tempo. E non abbiamo mai subìto attacchi né discriminazioni». Che fortuna, vero? Magari altri avrebbero voluto la stessa libertà, ma chi ha tempo per le cose serie quando si può semplicemente ignorare le ingiustizie? Questo è il mondo perfetto in cui viviamo, dove i problemi si risolvono con un semplice colpo di spugna e un sorriso! Ma la vita politica è davvero così semplice?
Ad unirli, la comune passione per… beh, chi lo sa. Forse per i dibattiti accesi o per attaccare i cartelloni elettorali? Chissà. Ma, di certo, c’è ben poco di ordinario in questa coppia. Bazzo e Basso non solo rompendo il tetto di cristallo per i loro diritti romantici, ma anche per dimostrare che, sì, persino la politica può accogliere l’assurdo e l’incredibile. Ovviamente, con una bella dose di ironia! Chi lo avrebbe mai detto, che due sindaci gay potessero fare notizia in un contesto politico dove l’amore e la diversità sembrano ancora un tema sepolto?
Ah, la politica: quel sublime ingrediente che arricchisce le nostre vite quotidiane e infonde disperazione nei nostri dibattiti familiari. Ogni tanto si litiga, certo, ma non preoccupatevi: come le migliori famiglie, ci impegniamo a fare pace rapidamente. Perché, alla fine, quei pochi momenti di intimità che riusciamo a strappare tra una campagna elettorale e l’altra devono essere vissuti senza alcuna “interferenza”, giusto? Non importa se si devono affrontare due campagne elettorali in due anni; che divertimento! Bazzo ci racconta con evidente entusiasmo come siano riusciti a smaltire questo “piccolo” impegno: “Quando mi sono ricandidato, il mio compagno mi ha dato una mano, e io…” Beh, immaginate l’immensa fatica di aspettarlo a casa dopo il lavoro!
Dunque, quale sarà il futuro? Nel breve termine, tutta l’attenzione è rivolta all’impegno politico di Pordenone, dove c’è da comporre la giunta e partire col mandato. Ma chi se ne frega della distanza di sessanta chilometri tra Carlino e Pordenone? Le rispettive comunità sono chiaramente più importanti di qualsiasi logistica. E i festeggiamenti per l’elezione? Tentarli è come cercare di far andare d’accordo il gatto e il topo; già tutto fissato con mesi d’anticipo. “Ma non è un problema”, afferma, “festeggiamo a casa, dove il mio compagno Alessandro cucina per tutti. Le sue specialità includono il frico e il salame ai tre aceti”. Peccato che il resto del mondo non si mangi da solo!
Ah, e nel lungo termine? Chi lo sa! A oggi non sono sposati, ma, come dice il proverbio, “non si sa mai”. Magari un giorno decideranno di sigillare la loro unione in un modo che darà sicuramente il via a nuove complicazioni. Che gioia questo incerto futuro, giusto?
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