Sicurezza o paura? La Camera applaude il decreto con 163 voti, mentre l’opposizione brandisce cartelli di protesta.

Sicurezza o paura? La Camera applaude il decreto con 163 voti, mentre l’opposizione brandisce cartelli di protesta.

I voti contrari sono stati 91, con un astenuto. Ebbene sì, il testo è passato al Senato per la seconda lettura, come se avessimo bisogno di un’altra dose di “sicurezza”.

La Camera ha approvato il famigerato decreto sicurezza, con un pieno di entusiasmi che ha portato a 163 voti favorevoli. Chi se ne frega dei 91 che hanno osato dissentire, giusto? E poi c’è un astenuto, chissà, forse stava soppesando se alzare la mano o ordinare una pizza.

«Né libere né sicure», «la protesta non si arresta, la democrazia non si piega, decreto paura»: i cartelli messi in mostra dal PD, Avs e M5s al momento del voto finale in aula parlano chiaro. Parole dure per un decreto che sembra proteggere solo chi si rifugia dietro la paura per lucrare consenso.

In netto contrasto, la maggioranza ha festeggiato l’approvazione come se avessero appena vinto il Super Bowl, applaudendo e formando un’ola degna di un concerto. Ma come, non era un decreto di sicurezza? Sembrava più una festa di piazza. E mentre dalle file delle opposizioni risuonavano grida di «Vergogna», l’entusiasmo della maggioranza non accennava a fermarsi, intonando «Onestà, Onestà». Ma dai, l’onestà è davvero un tema da rispolverare per un decreto del genere?

Insomma, in questa pantomima politica del 29 maggio 2025, sembra che la democrazia abbia preso una breve vacanza, mentre la parola “sicurezza” ha assunto una nuova e divertente accezione. Stiamo a vedere cosa deciderà il Senato. Potremmo aver bisogno di un’altra ola!

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