Chi avrebbe mai pensato che una tranquilla mattina nel cuore di Roma potesse trasformarsi in uno spettacolo così… eclatante? Alcune statue, capolavori barocchi ospitati nella sontuosa Chiesa del Gesù, hanno rischiato di essere vittime di un attacco improvvisato degno di un film d’azione a basso budget.
L’eroe — o meglio, il protagonista della scena — è un cittadino nigeriano di 39 anni che, entrato nella chiesa intorno alle 9:30, ha deciso che il modo migliore per trascorrere la giornata fosse scatenare un putiferio cercando di buttare giù alcune statue. Come dire, chi ha bisogno di arte quando puoi creare un casino in pieno centro storico?
Per fortuna, una pattuglia della Polizia Locale, specializzata in Sicurezza Sociale Urbana, è stata tempestivamente chiamata dal sacerdote della chiesa, il quale evidentemente preferiva mantenere intatti i suoi tesori barocchi piuttosto che assistere a uno smembramento artistico in diretta.
Gli agenti sono intervenuti con prontezza, fermando il nostro protagonista esattamente mentre era impegnato nella sua personale opera di demolizione spirituale. Ma ovviamente, la situazione non poteva limitarsi a un tranquillo invito a evitare questi “atti di restauro creativo”. No, l’uomo ha pensato bene di non declinare le proprie generalità, stanco di aprire il portafoglio per mostrare documenti — che, tra l’altro, non aveva — moltiplicando così le ragioni per essere denunciato.
Oltre alla denuncia per il consueto rifiuto di identificazione, si sono aggiunte accuse di resistenza a pubblico ufficiale, quel classico tocco finale che non poteva mancare in una scena dal sapore tanto teatrale quanto surreale. Adesso, chissà, si attendono verifiche sulla sua posizione legale sul territorio nazionale: un dettaglio burocratico che, in questo contesto, appare quasi una formalità inutile davanti a tanto caos.



