Che sorpresa memorabile: la Guardia di Finanza di Bologna, con un’energica staffetta insieme al comando provinciale di Piacenza e alla brava Commissione Europea – che non perde occasione per farsi notare – ha deciso di mettere il naso dove chiaramente non doveva, e ha scovato una vera fabbrichetta di sogni proibiti nel mondo delle sigarette contraffatte. Ah, e attenzione: non si tratta di una semplice bancarella, ma di un vero e proprio capannone trasformato in un laboratorio di ingegno criminale degno di una produzione hollywoodiana.
Sì, avete capito bene, in quel di Piacenza le fiamme gialle hanno sequestrato niente meno che 14 tonnellate di sigarette a marchio «Marlboro» fasulle, rigorosamente sprovviste dell’altrettanto rigoroso contrassegno dei Monopoli di Stato. Un vero colpo da maestro! Accanto a questo straordinario carico, una catena di montaggio da far invidia ai giganti del settore: macchinari così sofisticati che perfino Bill Gates si sarebbe scervellato per comprenderli, e quant’altro necessario per confezionare i pacchetti, il tutto con precisione chirurgica. Per non farsi mancare nulla, il “menù” comprendeva pure più di 10 tonnellate di tabacco grezzo, tutto pronto per il melting pot criminale.
L’indagine, ludica quanto vasta, esplora non solo la penisola ma anche a est, con la complicità della polizia romena. Quel che segue stupisce poco: un arresto e una denuncia per reati da manuale del perfetto contraffattore – contrabbando e contraffazione marchi, chissà se nella stessa categoria anche quelli che falsificano bontà e altri valori morali. Il team investigativo ha scoperto come l’impresa criminale arrivasse a “rifornirsi” con tabacco made in Polonia, spedito via camion verso Piacenza, perché si sa, il made in Poland è oro puro per questi signori.
E non finisce qui: dall’altra parte del confine, in Romania, sulla scia dell’operazione transnazionale, si sono fatti un regalo di ben 25 tonnellate di sigarette contraffatte – giusto per mantenere il livello. Nel pacchetto dell’azione di polizia sono finite anche armi da fuoco; il che ci ricorda quanto sia delicato e “onesto” il lavoro di questa banda di industriali della contraffazione. Ovviamente, sono stati autorizzati alcuni arresti a carico dei componenti di questo misterioso “sodalizio criminale”, perché l’arte di delinquere richiede sempre un’organizzazione ben oliata.
Insomma, grazie all’infallibile sistema di sorveglianza transfrontaliero e alla tenace determinazione di chi ci crede davvero, un pezzo importante dell’economia parallela delle sigarette taroccate è stato messo fuori gioco. Ma tranquilli, siamo certi che il mercato non resterà a corto di “Marlboro” d’importazione, tanto elegante quanto illegale.