Scudo penale per i medici in arrivo al Cdm: ecco l’ennesima trovata da far girare la testa

Scudo penale per i medici in arrivo al Cdm: ecco l’ennesima trovata da far girare la testa

Riecco lo scudo penale per i medici, il ritorno trionfale sul palcoscenico del Consiglio dei Ministri, accompagnato dall’immancabile fanfara del riordino delle professioni sanitarie. Tra i vari dossier sul tavolo, questo sembra attirare più riflettori di un reality show estivo, una promessa roboante da tempo tenuta in sospeso con proroghe infinite degne di una telenovela. Finalmente, dopo una lunga pausa estiva in modalità stand by, potrebbe toccare a questo cavallo di battaglia della sanità 2.0 giungere al momento della verità, anche se il modo in cui verrà cucinato resta per ora un mistero degno di un segreto di Stato.

Quindi, che cos’è esattamente questo scudo penale? Nient’altro che una di quelle genialate legislative che mettono il medico sotto una sorta di manto protettivo, a patto che rispetti linee guida apparentemente sacre o pratiche cliniche “buone”. Se lo fa, beh, può dormire sonni relativamente tranquilli: potrà essere punito solo se colpevole in modo grave, quell’asticella alta lanciata come una sfida epica alle accuse temerarie. E la chicca? Nel nuovo disegno di legge delega si sogna di considerare persino la scarsità di risorse umane, materiali e organizzative, purché non evitabili dal povero operatore, e ovviamente la complessità scientifica della patologia, la disponibilità o meno di terapie adeguate, nonché la difficoltà del caso o le emergenze improvvise. Insomma, un mix di scuse da parata che ricorda molto il salvagente gettato ai medici durante la pandemia di Covid, una sorta di superba simpatia istituzionale nei confronti di chi ha retto l’onda d’urto.

Naturalmente, la questione non è nuova. Se ne parla da tempo immemore: un freno alle cause fanfarone contro medici e sanitari sarebbe una manna dal cielo, soprattutto se si pensa alla piaga della “medicina difensiva”, quell’arte sottile e costosissima di prescrivere esami inutili per paura di querele che, a quanto pare, finiscono nel 98% dei casi in un nulla di fatto giudiziario. Una statistica che, anziché spingere a smorzare la paura, sembra incentivare un circolo vizioso di sospetti e sprechi senza fine.

Orazio Schillaci, il ministro della Salute che non si è mai nascosto dietro un dito su questa questione, ha più volte annunciato che lo scudo penale definitivo sarà uno dei primi provvedimenti in arrivo, promettendo un intervento risolutivo quasi messianico. In una delle sue esternazioni aveva sottolineato con piglio da oratore:

“Oltre al malessere personale e familiare, e alle spese extra, nel 98% dei casi le cause penali finiscono in nulla”

e ancora:

“Questo fenomeno genera spesso l’impennata della medicina difensiva, completamente superflua. Come medico e ministro, posso assicurare che lo scudo penale non toglie nulla ai cittadini, che avranno sempre la possibilità di agire in sede civile. È uno strumento utile anche a loro, perché eliminando le prescrizioni inutili si ridurrebbe di molto una spesa che può arrivare a pesare fino a 10 miliardi l’anno: parliamo del 7-9% del Fondo sanitario nazionale. Un risparmio che potrebbe aiutare a risolvere molti problemi della sanità italiana.”

Ed è proprio qui che si nasconde il vero obiettivo non dichiarato: rendere la professione medica e sanitaria più appetibile, un antidoto contro l’emorragia di professionisti che scappano come se il mestiere fosse un campo minato. Tutto gioia e applausi per un provvedimento che, in teoria, vuole salvare non solo i medici, ma pure il sistema stesso che li tiene in gabbia tra denunce e risorse scarse.

Detto questo, siatene certi: il tanto agognato scudo sarà bellissimo, teorico, pieno di belle parole e sì, farà certamente rumore tra i salotti e nei comunicati stampa. Ma la domanda più impertinente resta: basterà mai a mettere fine alla farsa della medicina difensiva e ai problemi sistemici della nostra sanità? Resta da vedere se, come al solito, ci troveremo di fronte a un altro ennesimo rinvio ben mascherato o a un vero punto di svolta. Nel frattempo, gli unici “protetti” sembrano essere i burocrati che giocano a far credere che tutto stia per cambiare.

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