Schlein e il dramma del deserto montano: perché non basta aumentare i privilegi per fermare l’emorragia?

Schlein e il dramma del deserto montano: perché non basta aumentare i privilegi per fermare l’emorragia?

Elly Schlein, segretaria del PD, ha deciso di non trattenersi nel criticare il governo durante il suo intervento a Villanuova sul Clisi. Già, perché chi non amerebbe un bel po’ di retorica politica ogni tanto? “Le politiche del governo stanno condannando le aree montane e interne allo spopolamento”, ha affermato, come se fosse una novità. Grazie, Elly, ma ci sembrava di aver capito tutto da soli.

Durante il suo discorso del 17 maggio, invitata dal segretario provinciale dei Dem, Michele Zanardi, la Schlein ha snocciolato i famigerati “tagli di 1,7 miliardi” messi in campo dal ministero di Salvini per le strade provinciali, fondi astutamente dirottati per il grande progetto: il ponte sullo Stretto. Ma chi ha bisogno di strade quando si può avere un bel ponte, giusto?

Non si è limitata a guardare il teorema della mancanza di investimenti; ha anche punzecchiato il ministro per gli Affari Europei, Foti, sulla sua affermazione che lo spopolamento nelle aree montane sia “irreversibile”. “Non è vero”, ha detto con veemenza. Ma certo, perché rinunciare a un buon valzer di contraddizioni? Dicono che il governo precedente destinava 200 milioni alle aree interne e ora “hanno deciso di trattenerne più della metà”. Ah, la dolce ironia delle promesse politiche!

Parlando di sanità, la Schlein non ha risparmiato le sue frecciate. “5 miliardi in più l’anno per la sanità” ha proclamato, come se non sapessimo che la spesa sanitaria è aumentata ovunque nel mondo, a parte in Italia, dove siamo ai minimi storici. Le liste d’attesa si allungano e chi ha budget a disposizione corre verso il privato. Ma certo, non è di questo che ci preoccupiamo, giusto? Non possiamo permetterci di curarci!

E per contribuire alla discussione, ha proposto un gran bel piano per il tessuto imprenditoriale: “Fiscalità agevolata per le attività economiche delle aree di montagna”, come se il problema fosse solo una questione di tasse. Forse dimentica che aprire un’industria in montagna non è esattamente come farlo a Brescia o Milano. Ma ah, le idee brillanti dei politici sono sempre un bel colpo di scena!

E si chiude con una magica visione: “Per un territorio come questo, la sanità del futuro è quella di territorio”. Parole sante, certo, ma chissà se arriveranno a tutti, quando anche l’aria che respiriamo sembra far parte di un dibattito inconcludente.

In quale universo parallelo l’idea di aumentare il numero di medici e infermieri per i nostri amati anziani diventa un argomento di dibattito? Ma certo, perché far pagare meglio questi professionisti è decisamente una novità, una vera e propria rivelazione! Genio puro, meriterebbero un premio Nobel per la salute pubblica, se solo qualcuno avesse il coraggio di attuare questa “stravagante” proposta. E gli insegnanti? Ah, la stessa solfa! Diamo loro qualche euro in più e il sistema educativo si trasformerà magicamente nel paese delle meraviglie, dove ogni studente ottiene il massimo e ogni insegnante è un mago dell’istruzione!

Passando a questioni più “grandi”, ecco novità fresche: il referendum, quel piccolo evento che sembra più un’opinione di un lampione che una questione di stato. Schlein, questo nome che rimbalza ovunque, è apparsa alla Latteria Molloy, mentre i camerieri servivano caffè e ideali. “Dobbiamo votare sì ai referendum su lavoro e cittadinanza per gli stranieri”, ha esclamato con la passione di un libro di scuola abbandonato. E sì, lunedì sarà una giornata di protesta di fronte a tutte le sedi Rai regionali! Una vera e propria marcia dei giusti contro l’oscuramento, perché chiaramente infondere informazioni è la cosa più semplice da fare, no?

“Le cittadine e i cittadini italiani meritano una piena informazione.” Oh davvero? È quasi comico che si debba ricordare una verità così fondamentale. Ma aspetta, c’è di più! Schlein non si è fermata qui: “Il 17 maggio è la giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia”. Davvero? Chi l’avrebbe mai detto? La questione dei diritti è un tema caldo, soprattutto in un paese dove la legislazione sembra avere l’efficacia di un ombrello in una tempesta.

Qui in Italia, i diritti Lgbtqia+ traballano come un palazzo di carte: da un lato le legislazioni rischiano di vietare i Pride, dall’altro le discriminazioni non conoscono pausa caffè. E mentre Schlein sale sull’altalena emozionale, il PD si mobilita con associazioni a Roma per far sentire la loro voce. Che bello, sembra quasi un film drammatico! E chi può dimenticare la legge contro l’omo-bilesbo-transfobia che la destra ha voluto gentilmente affossare? Un gesto di grande generosità, non credete?

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