Schlein e De Luca costretti a un siparietto telefonico: venerdì scorso un contato ‘per modo di dire’

Schlein e De Luca costretti a un siparietto telefonico: venerdì scorso un contato ‘per modo di dire’

L’incontro tra Elly Schlein e Vincenzo De Luca sembrerebbe un puzzle mediatico difficile da comporre. Considerato il loro passato di insulti e frecciate, è evidente che entrambi potrebbero restare impigliati nelle loro stesse dichiarazioni sempre così colorite. La prima telefonata fra i due, dopo mesi di silenzio, è stata gestita con una prudenza che sarebbe quasi comica se non fosse patetica. È avvenuta venerdì pomeriggio, dopo l’ennesima diretta in cui De Luca ha sensibilmente criticato “la politica politicante”. Ma davvero ci troviamo di fronte a un’interessante ripresa dei rapporti? A una sorta di disgelo? O semplicemente a un’illuminante trattativa tra la segretaria del PD e il governatore più ingombrante della storia repubblicana? Qui dall’alto del Nazareno si affretta a smentire categoricamente quest’ultima possibilità. Le parole di Igor Taruffi a Napoli rimangono, come un monito: “Parliamo con tutti, non trattiamo con nessuno”.

Ed è per questo che la chiamata è stata ridimensionata a un semplice “niente di epocale”. Tuttavia, lo avevamo già intuito nei giorni scorsi: segni di avvicinamento erano palpabili nell’aria, e non solo con Schlein. De Luca ha intrattenuto conversazioni anche con Giuseppe Conte e i 5 Stelle, “direttamente e indirettamente”, perché, come sappiamo, non si può mai avere troppa rottura nei rapporti.

Le fonti romane ci informano che si è trattato di un primo, utile e inevitabile passo operativo. Del resto, visto che De Luca a gennaio non ha nemmeno risposto a Schlein in un momento cruciale, la cupa indecisione di questo primo contatto è quasi poetica. Alcuni potrebbero dire che il bicchiere è mezzo pieno; altri diranno che è mezzo vuoto. Ma, ecco la sorpresa, per ora non ci sono rotture, né big bang in vista. Una crisi che rimane in stand-by, rinviata a chissà quando.

Lo scenario, alla fine, è che i rapporti siano ricuciti, nel bene o nel male. Persino da Salerno giunge lo stesso messaggio: un semplice primo contatto. E la ciliegina sulla torta? Si vedranno di persona! Sono già fissati per un appuntamento la prossima settimana, alla manifestazione per Gaza organizzata a Roma da Angelo Bonelli, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e, naturalmente, la stessa Schlein. Che ironia, non trovate? Una vera e propria reunion dei nemici giurati nel nome della pace… o della politica politicante, come dirà De Luca nella sua prossima diretta.

Passiamo al dunque. Cosa si sono detti al telefono, eh? Dato che non possediamo doti divinatorie, possiamo solo fantasticare e consultare le fonti. Il fronte del Nazareno parla di un “confronto sui problemi campani”. Fantastico, come se avessero trovato la pietra filosofale della politica! È chiaro che rinfresciano le idee politiche. Strano però pensare che De Luca non abbia sottolineato con un pizzico di ruvidezza che per lui un punto irrinunciabile sia “la continuità amministrativa. E il riconoscimento del lavoro svolto”. In altri termini, i suoi “miracoli”.

“Alcune cose sono positive, altre necessitano miglioramenti, nessuno disconoscerà il lavoro fatto, ma su certe questioni bisognerà intervenire di più”, è questa la sintesi della Schlein. In verità, in Campania, le cose non stanno esattamente così, vista la pioggia di critiche da parte di alcuni membri del Partito Democratico, da Marco Sarracino a Sandro Ruotolo. Un altro snodo decisamente spinoso è il veto di De Luca su Roberto Fico. “Il candidato non c’è ancora, quindi non possono esserci veti”, è la posizione ufficiale. Certo, comodo proprio come dire che il cappello non ha la testa!

In soldoni, il pensiero è piuttosto semplice: la Campania è la partita più cruciale ma anche più complessa di questa tornata elettorale. E questo per i già logorati rapporti all’interno dell’amato e vasto campo largo. I 5 Stelle sono in opposizione da un decennio. E De Luca ha governato “nonostante” e spesso contro il Pd e la sua attuale dirigenza. “Cafoni, imbecilli, pinguini, anime morte, molluschi”, ecco una grammatica ricca e variegata. Costruire un’alleanza non è esattamente un gioco da ragazzi. Anche se a Napoli c’è il regista Gaetano Manfredi. Che, ahilui, nonostante ripeta di aspirare a un bis da sindaco e di non voler correre per le Regionali, finisce per essere, tra veti e controveti, l’unica scelta accettabile quando la guerra finirà. 

Ultimo ma non meno rilevante tassello. I tempi. A Roma, si mostrano “fiduciosi” di chiudere la questione entro l’estate. Consapevoli che una rottura con De Luca rappresenterebbe “un epilogo scomodo per tutti”. Ecco che emerge la vera novità politica. Candidarsi con un terzo polo (da consigliere semplice) non conviene a De Luca. Ma disturberebbe il Pd. Insomma, per fare a meno delle chiacchiere, Schlein non intende perdere la Campania. E così, il governatore deve essere parte del gioco.

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