Che sagace intuizione quella di chiedere a un’intelligenza artificiale un post perfetto per celebrare l’inaugurazione di tre dissalatori in Sicilia. Del resto, chi meglio di un algoritmo può esaltare il genio amministrativo del governatore Renato Schifani nel combattere l’emergenza idrica?
La genialata è stata dei suoi fidati comunicatori social, evidentemente convinti che la macchina capisca meglio di loro il vero spirito istituzionale e coinvolgente da trasmettere. Così hanno chiesto a ChatGPT un post in prima persona e con la giusta enfasi. Peccato che abbiano pensato bene di pubblicare fedelmente sia il risultato che la richiesta stessa, come a voler dimostrare la trasparenza con cui nasce il messaggio da condividere.
Risultato? Una gaffe degna della commedia più grottesca, che non è passata inosservata né sui social, né ai più attenti osservatori del teatrino politico regionale. Dopo pochi minuti di illusoria permanenza online, il post è stato rimosso in fretta e furia, ma era già troppo tardi: lo screenshot immortalava la figuraccia e correva più veloce di qualsiasi rettifica.
Davvero una mossa astuta, quella di mostrare al mondo intero che l’“emozionante” comunicato stampa, che doveva fare leva sul lato umano e istituzionale della battaglia contro la siccità, è frutto di un prompt digitato da qualcuno che non aveva altro da fare quel giorno se non dettare a un robot cosa scrivere. Serviva davvero un tocco così disarmante di onestà intellettuale e di capacità digitale?
Non resta che ammirare l’abile gestione delle crisi comunicative: pochi minuti di esposizione pubblica, degna delle migliori soap opera, e poi via, cancelliamo tutto, facciamo finta di niente. Peccato che la rete, si sa, non perdona e conserva ogni impasse politica come cimeli da esibire durante la prossima campagna elettorale o per un bel meme da sfoggiare a colazione.
Intanto, la Sicilia si dimostra all’avanguardia anche in questo: non solo ingegneri e operai ai dissalatori, ma esperti di comunicazione capaci di regalare al pubblico la classica perla di impacciata trasparenza. In un’epoca in cui la parola “spontaneità” sembra essere bandita dai social, ci si affida alla IA per scrivere che cosa dire, salvo poi scordarsi di cancellare la prova sull’esistenza di questo rivoluzionario metodo.
Un applauso a chi, tra mille risorse pubbliche e tecnologie costose, ci regala almeno questi momenti di (amara) ilarità politica. Gli sceneggiatori del folklore digitale siciliano non ci deludono mai.