Sanità palermitana: appalti truccati da 130 milioni, ecco i dieci furbetti beccati

Sanità palermitana: appalti truccati da 130 milioni, ecco i dieci furbetti beccati
Palermo, la quale ha prodotto una bella serie di misure cautelari contro 10 indagati. Cappello e applausi, per favore.

Secondo la Procura, si tratterebbe di un sistema di corruzione talmente “affetto” da poter quasi essere considerato una malattia endemica. Le ipotesi parlano di turbative d’asta in gare per ben 130 milioni di euro, non bruscolini insomma. Siamo davanti all’ultimo episodio noir di una maxi inchiesta già aperta negli anni scorsi sotto la sapiente guida del procuratore Maurizio de Lucia. Questa volta sono le Fiamme Gialle del comando provinciale di Palermo a fare gli onori di casa, eseguendo ordinanze di misura cautelare e procedendo, ovviamente, con interrogatori preventivi degni del più classico dei thriller giudiziari.

Le accuse? Di tutto un po’: corruzione, turbata libertà negli incanti, manovre illecite nella scelta del contraente e, ciliegina sulla torta, emissione e utilizzo di fatture false come se fossero cartoline da inviare in vacanza. Le pene preventive spaziano dagli arresti domiciliari agli obblighi di dimora fino ad arrivare a quel giochino delle interdizioni che tanto fa felice chi ama tutelare “l’incolumità pubblica”.

Non finisce qui. Per agevolare le loro aziende amiche, i funzionari pubblici coinvolti non si sono limitati a passare informazioni di contorno, ma hanno preso l’abitudine di anticipare ai “referenti” documenti riservati di gare ancora non ufficiali. Roba da manuale del perfetto insider: capitolati costruiti su misura, esattamente come si ordinano una pizza o una cravatta, annullamenti di bandi sgraditi con la stessa naturalezza con cui si cambia canale alla televisione. Complimenti per l’efficienza!

Come se non bastasse, l’inchiesta ha pure scoperto l’arditezza di condizionare la formazione delle commissioni aggiudicatrici, inserendo componenti “affidabili”, ovvero fidati complici per garantire che tutto filasse liscio come l’olio. Nulla di nuovo sotto il sole siciliano, a quanto pare: un sistema rodato che sembra un meccanismo automatico di nepotismo e favoritismi.

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