«I toscani hanno rotto le p….». Nemmeno Stanis La Rochelle nella satira della metanarrativa di Boris era riuscito a essere così esplicito nel mostrare la sua avversione per i toscani. Questa battuta, assolutamente reale, è stata pronunciata nientemeno che dal vicepremier Matteo Salvini. Il leader della Lega, che ovviamente ha profonde radici anche nella regione di Dante, ha fatto un bel passo falso.
Un’uscita che chiaramente voleva essere ironica, emersa durante un dialogo ufficiale con il presidente abruzzese Marco Marsilio. La frase è scivolata fuori dopo che il governatore meloniano, parlando di vino, aveva affermato: «È più conosciuto ed esportato il Montepulciano d’Abruzzo, che il Nobile di Toscana». Da qui la reazione di Salvini: «Meno male perché i toscani hanno rotto le p…». Geniale, davvero.
Immediata, ovviamente, la bufera politica.
«Queste dichiarazioni di Salvini sono vergognose e indegne di un ministro. Spero che abbia almeno il buon gusto di chiedere immediatamente scusa a tutte le toscane e a tutti i toscani», ha commentato Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana. Immaginate il dramma! Come se la decenza fosse un prodotto scarso nei corridoi del potere.
Anche il senatore del PD, Dario Parrini, ha attaccato Salvini: «Eccolo qui. Un vicepremier che insulta sfacciatamente un’intera regione e i suoi quasi quattro milioni di abitanti. Poche persone disonorano le istituzioni e il ruolo che ricoprono come fa, quasi ogni giorno, il ministro Matteo Salvini. Come minimo, lui stesso o qualche suo seguace locale dovrebbero rapidamente porgere delle scuse alla Toscana e a tutti i toscani». Bravo, ovviamente, perché menzionare le istituzioni e non il buon senso è imprescindibile, giusto?
La polemica si intensifica e alla fine Salvini risponde, chiarendo che si trattava di una battuta… che nessuno aveva chiesto. E certo, perché fare una battuta è sempre un modo elegante per infierire su chi non ha nulla a che fare con la questione, giusto?
Durante una delle sue consuete “battute”, il nostro amato Matteo Salvini ha dichiarato: “A Marsilio ho raccontato che mi piace scherzare con la mia fidanzata sul fatto che ormai sono quasi toscano, perché mangio e bevo toscano tutti i giorni, fra un po’ mi verrà anche l’accento fiorentino… è incredibile che a sinistra cerchino l’ennesima polemica: su, fatevi una risata ogni tanto!”.
Insomma, come sempre, il ministro non si smentisce. Ma accanto a lui c’era anche Luca Baroncini, segretario della Lega Toscana, che ha voluto dire la sua: “Si tratta palesemente di una battuta, perché Salvini ama la Toscana, a Firenze è di casa e la sua compagna – che, per chi non lo sapesse, è la toscana Francesca Verdini – lo conferma. Ha scelto di fare il congresso federale del partito a Firenze proprio perché ha a cuore questa regione, dove politicamente punta tantissimo. Noi toscani abbiamo l’ironia nel dna e amiamo fare battute: è incredibile montare polemiche per una considerazione chiaramente scherzosa. La sinistra strumentalizza come al solito il niente anziché occuparsi di temi veri.”
Eppure, l’attacco più incisivo è paradossalmente giunto dall’altro Matteo, il “toscano a tutto tondo” Renzi: “Dice Salvini che i toscani hanno rotto. Può darsi, per carità. Ma stiamo parlando dei soliti pensieri così raffinati e profondi di un uomo che in un recente passato cantava ‘Senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani’ e poi ha avuto l’ardire di chiedere voti in Campania. Ma ammettiamo pure che i toscani abbiano rotto; non capisco cosa. Cosa ha rotto invece il Ministro delle Infrastrutture? A parte il pantografo, intendo.”


