Il centrodestra sembra un po’ come un adolescente che balbetta davanti alla propria cotta: nessuna intenzione di impegnarsi, ma con tanto fumo negli occhi. Chiaramente, il tema del terzo mandato è destinato ad esplodere, e non nel modo migliore, come un petardo malfatto tra le cosce della coalizione. Curiosamente, anche quel che sembra un’apertura da parte di Fratelli d’Italia per discutere il prolungamento degli incarichi regionali non riesce nemmeno a scaldare i motori per trovare il candidato presidente in Campania. Lo fa notare con una certa urgenza Matteo Salvini, il leader della Lega, che fa appello a un’azione rapida se si vuole davvero modificare la legislazione: “Siamo pronti a discutere di qualsiasi cosa serva ai cittadini, già oggi pomeriggio.” Ora, chi avrebbe mai pensato che quello che serve ai cittadini sia un “bravo sindaco” o un “bravo governatore”?
Naturalmente, Salvini ci tiene a chiarire: “Ogni scelta deve essere fatta in fretta, perché è giusto che la gente sappia.” Certo, come no. Ma poi, che si fa? “Se facciamo veloce, potremmo farlo prima dell’autunno.” Suona quasi come una promessa di una nuova era di efficienza politica, se non fosse che il concetto di velocità nelle emissioni di decreto è parecchio soggettivo. Non si tratta di Zaia, o di Salvini, o di Fedriga, ma solo dei cittadini. Veramente un concetto rivoluzionario!
Ma non tutte le lucciole sono luci in questo bel sogno. Negli ambienti di Palazzo Chigi, si percepisce una certa ansia per il potenziale poker che il centrosinistra potrebbe sorprendentemente estrarre dalle elezioni regionali. Perciò, l’idea sarebbe di organizzare un election day a marzo, per garantire che gli urne accolgano anche Sardegna, Calabria, Toscana, Campania, Puglia e Marche. E qui la sorpresa: marchi, fino a poco tempo fa considerati firmazione sicura del centrodestra, ora non sembrano così al sicuro—un bel colpo per l’ottimismo di governo.
E in Campania? Ah, qui ci godiamo un eterno circolo di discussioni su chi dovrebbe essere il candidato politico o civile, con il risultato che ci si annoia come si farebbe nel guardare un film di tre ore senza trama. Ed ecco che le promesse diRapide soluzioni si disperdono nel vento, accompagnate dall’eco delle risate degli elettori.
Il confronto tra alleati si trascina come un vecchio treno merci: lento, pesante e condotto da un macchinista con scarsa voglia di mettersi in moto. Il coordinatore della Lega di Napoli, Crescenzio Rivellini, ha ripetuto la sua litania secondo cui “certo, un Politico (sì, con la P maiuscola) deve gestire la complessità della Campania“, come se il malgoverno delle sinistre fosse un particolare insignificante. Si potrebbe dire che il suo ragionamento ha la same allegra consistenza di un soufflé che non lievita. Ma non preoccupatevi, lui è sicuro che sia fondamentale avere a disposizione tecnici della società civile, perché in fondo, chi non ha mai governato sa sempre come farlo, giusto?
Per non essere da meno, anche il sempre pragmatista Maurizio Lupi, di Noi Moderati, ha espresso la sua posizione sul terzo mandato con la carica di un bradipo in letargo: “Siamo contrari e lo restiamo, ma un confronto è sempre valido”. Confronto? Sarebbe interessante. E chissà che alla fine non si arrivi a una sala riunioni affollata da tutti quei politici che si sono sempre specializzati nel dire ‘no’ e nel procrastinare decisioni cruciali. Sì, esatto, ciò che il Paese ha bisogno è di una maratona di discussioni in cui nessuno vuole prendere una posizione.
Intanto, Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato di Forza Italia, ha saputo mantenere il suo equilibro sull’argomento senza compromettersi. Sostiene che si è sempre stati favorevoli ai due mandati, e che pare anche Fratelli d’Italia dedichi delle preghiere a questa causa, mentre la Lega, beh, quella ha una sua interpretazione. “La fondazione della coalizione di centrodestra non si fonda sui mandati”, ha affermato con la serietà di chi sta parlando della ricetta della pasta. In conclusione, senza dubbio c’è spazio per il dialogo, immaginando che il Donzelli dell’occasione ci terrà ben lieti con una ‘soluzione’ finale a questa spirale di indecisione.



