Salvini abbandona l’Italia per unirsi ai sovranisti di Orbán e Le Pen in un festival dell’illusione francese

Salvini abbandona l’Italia per unirsi ai sovranisti di Orbán e Le Pen in un festival dell’illusione francese

Un anno dopo la gloriosa «ondata sovranista» delle ultime elezioni europee, i signori Patrioti si ritrovano, a quanto pare, per organizzare una surreale celebrazione della loro battaglia contro quella maledetta Europa. Rassemblement National fa gli onori di casa, ospitando una kermesse che, almeno a giudicare dai numeri, avrà più presenze del campionato di bocce di paese. Si parla di circa 6000 militanti che si raduneranno nei pressi di Mormant-sur-Vernisson, un posto così insignificante che il GPS rischia di impallidire dal terrore di non riuscire a trovarlo.

È previsto un evento che si propone come una sorta di «Pontida europea», un mix tra comizi degni del miglior cabaret e una sagra con tanto di punti di ristoro. Chiaramente, i prodotti locali non mancheranno; chi non sogna un bel piatto di insalata di cavoli mentre si ascolta l’eloquenza di coloro che promettono di ribaltare l’Europa? E che dire di quell’incredibile sfida lanciata a Bruxelles? Questi patrioti si sentono ingabbiati da una burocrazia che, a loro dire, non ha mai conosciuto un giorno di assoluto riposo, schiacciata dall’ideologia sinistra, dalla «cultura woke» e dalla stralunata follia del Green Deal.

Ah, ma non è tutto! L’ultimo grande raduno a Madrid aveva visto la presenza di un neoeletto Trump insieme ai colossi del sovranismo europeo come Orbán, Le Pen e Salvini, tutti uniti sotto il grido galvanizzante di «Make Europe Great Again». Un capolavoro di marketing, se solo non fosse così disperatamente ridicolo.

Ora, mentre il trumpismo vacilla a causa della rottura con Elon Musk, e i negoziati sui dazi sembrano minacciare l’immagine del tycoon americano, ci si chiede quali saranno i toni di questo incontro. Quelli di sempre: toni alti pieni di sfide e una fiducia incrollabile nel futuro. Un futuro che, come descritto nel recente report di alcuni think tank sovranisti, è nientemeno che «Il Grande Reset: ripristinare la sovranità degli Stati membri nell’Unione Europea». Questo report è un’incursione tra le idee più bizzarre di Mathias Corvinus Collegium e Ordo Iuris Institute, che credono davvero che smantellare l’Unione possa risolvere i problemi dell’Europa.

Quindi, in attesa di vedere come questa trama si svelerà, possiamo solo immaginarci i futuri dibattiti. Le promesse di riportare la grandezza ai nostri amati Stati membri suonano bene, vuoi mettere? Il tutto, naturalmente, mentre mangiamo qualche piatto tradizionale e ascoltiamo le cantilene dei nuovi salvatori delle patrie europee. Ah, la vita è così meravigliosa quando si può ignorare la realtà per un pomeriggio di pura euforia sovranista!

Immaginate una nuova ondata di sovranismo, dove le due parole magiche “sovranità nazionale” e “competenza ridotta” danzano insieme come ballerine in un cabaret delle contraddizioni. E proprio in questa regione, dove Marine Le Pen ha infiammato gli animi con un vero e proprio plebiscito, i preparativi sono in pieno svolgimento. Ma non temete, nel bel mezzo di un festoso iniziale, nei paraggi ci saranno proteste esplosive organizzate dalla sinistra e dai sindacati. Giusto per aggiungere un po’ di pepe alla festa.

Il programma prevede un itinerario degno di un blockbuster di Hollywood. A partire dal mezzogiorno, i vari leader, provenienti da ben 12 paesi, si affacceranno come star sul red carpet, pronti a incantare la folla. Tra di loro, ovviamente, non poteva mancare il vicepremier Matteo Salvini, il premier ungherese Viktor Orbán e lo spagnolo Santiago Abascal, il presidente del partito dei Patrioti Ue. Geert Wilders, il leader olandese, si collegherà in modo ‘futuristico’ da remoto, perché chi ha bisogno di viaggiare quando si può essere un leader virtuale?

Per concludere in bellezza, le riflessioni finali saranno di competenza dei padroni di casa, Marine Le Pen e Jordan Bardella, entrambi impegnati con fervore a cacciare Emmanuel Macron dall’Eliseo. Ma chissà, forse una volta ottenuto ciò, ci sarà una nuova versione della festa, magari con meno blocchi e più belletti. O con blocchi ancora più glamour, si vedrà.

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