Basta un riconoscimento accademico per trasformare un’attrice e regista in un’icona delle scienze infermieristiche e della sanità pubblica. E così è successo a Paola Cortellesi, che ha ricevuto dal rettore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Nathan Levialdi Ghiron, un dottorato honoris causa in un ambito decisamente poco ortodosso per uno showbiz di professione.
La cerimonia si è svolta nell’illustre Auditorium Ennio Morricone della Facoltà di Lettere, un suggestivo palcoscenico istituzionale che sembra fare a pugni con la natura “pop” di Cortellesi, ma tant’è. La motivazione ufficiale del rettore suona come un capolavoro di retorica accademica: un encomio all’impegno dell’attrice per “cause fondamentali” che spaziano dalla difesa dei diritti delle donne, all’infanzia, all’adolescenza, fino al diritto universale alla salute.
Peccato che l’arco narrativo di Cortellesi, nemmeno fosse una supereroina, si limiti – sempre secondo il rettore – a una semplice “vicinanza autentica” verso chi vive fragilità e sofferenza. Nel mondo reale invece, la sua carriera è stata soprattutto un susseguirsi di ruoli in commedie e spettacoli in cui la sua verve ironica è certamente più protagonista delle battaglie civili che le sono state attribuite. Ma a chi importa? Un po’ di coerenza nel valorizzare meriti accademici non guasterebbe.
Insomma, un – come dire – “riconoscimento universale” che fa sorgere spontaneo il dubbio: che cosa c’entra esattamente una star del cinema e della televisione con le scienze infermieristiche e la sanità pubblica? Ma non è forse questa la nuova frontiera dell’università italiane? Un luogo dove le lauree honoris causa si distribuiscono come swag in un party esclusivo, magari più per marketing culturale che per reale valore scientifico?
Brava, Paola Cortellesi, per carità. Ma ricordiamoci che le battaglie importanti richiedono impegno, fatica e conoscenza approfondita, non solo un solido copione o una buona inquadratura. Altrimenti rischiamo di trasformare l’università da tempio del sapere in passerella per applausi facili.