Roma in tilt: Mediaset sotto assedio, due rapinatori presi con le mani nel sacco

Roma in tilt: Mediaset sotto assedio, due rapinatori presi con le mani nel sacco
Hanno assaltato una giornalista per strapparle il cellulare: due giovani arrestati a Roma

Una giornalista è stata bloccata e aggredita insieme alla troupe di una nota emittente televisiva in pieno pomeriggio, nel quartiere Quarticciolo a Roma. Nel tentativo di sottrarle il cellulare, quattro giovani hanno messo in scena una scena da film. Non proprio il tipo di “accoglienza” a cui si aspettava.

Secondo le ricostruzioni, la giornalista si trovava in auto con i colleghi dopo un servizio al Parco di Tor Tre Teste, dove aveva ripreso alcune immagini con il cellulare. La routine di chi fa il mestiere però si è trasformata in uno scenario da brivido.

In via Ostuni, mentre la macchina procedeva, quattro giovani sono spuntati da chissà dove. Due di loro hanno puntato a distrarre i colleghi, mentre gli altri hanno cercato strappare il cellulare dalla mano della cronista. Operazione fallita, per fortuna, e così sono fuggiti a gambe levate, lasciando dietro di sé solo tensione e qualche domanda su chi sia davvero a controllare certe zone della città.

Non si è fatta attendere la risposta delle forze dell’ordine: le “volanti” e gli “specialisti” della polizia hanno avviato un inseguimento lampo, culminato con l’arresto di due presunti complici, un marocchino di 23 anni e un tunisino di 24. E naturalmente, come in ogni buon thriller metropolitano, le indagini continuano per scovare gli altri membri della banda.

A questo punto viene da domandarsi: è questa la “normalità” che ci raccomandano di accettare? Una troupe giornalistica che viene bloccata e aggredita in strada, fra le case e i palazzi di Roma. Mentre i cittadini guardano, preoccupati e magari un po’ rassegnati, un copione che sembra tanto quello della cronaca che tutti vorremmo evitare.

Ma la realtà è questa, e nessun film può mascherarla: sicurezza, legalità e rispetto sembrano ormai concetti in crisi di rigetto proprio nei quartieri più popolati e popolari. Nel frattempo, un cellulare è salvo, la giustizia farà il suo corso, e tutti noi restiamo a guardare che succede. Sperando che la cronaca non diventi una semplice statistica a cui abituarsi troppo in fretta.

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