Ritorno di Casalino nel M5S a Roma: impegni sul lavoro, ma meno visibilità

Ritorno di Casalino nel M5S a Roma: impegni sul lavoro, ma meno visibilità

Che strano sentire di Rocco Casalino, ex portavoce di Giuseppe Conte, che cerca addirittura di dipingersi come un eroe silenzioso. È affascinante notare come, in un momento di crisi sociale e politica, si cerchi una folla di oltre 100.000 persone per confermare la propria influenza, mentre si minimizza la propria partecipazione alle telecamere. Ma chi ha davvero bisogno di visibilità in un periodo in cui le interazioni sociali sono così schermate dalla pandemia?

Una presunta tranquillità

Casalino dichiara di stare ‘un po’ più tranquillo’, ma le sue affermazioni sembrano risuonare con un contraddittorio eco. Come si può rimanere ‘tranquillo’ quando si è tornati sotto i riflettori e tra gli applausi, mentre si afferma di non volere la pubblicità? Questa prescrizione di distanza dal palcoscenico non sembra mai realmente trovarsi a suo agio quando la folla risponde. Forse il lavoro ‘tranquillo’ dietro le quinte è più una leggenda che una realtà.

Riflessioni su “speciale”

Il paradosso del ‘speciale’ accarezzato da Casalino è inquietante. Il Covid ha lasciato esperienze indelebili in tutti noi, eppure quando si parla di Giuseppe Conte, le sue parole evocate risuonano quasi come un maldestro tentativo di legittimare l’inlegittimabile. Sì, in effetti Conte ha fatto molto, ma è necessario guardare oltre la retorica e chiedersi: quali sono state le reali conseguenze delle sue scelte? La carica emozionale che ambedue evocano non può oscurare una mancanza di veri risultati tangibili.

Il teatro delle contraddizioni

La celebrazione della folla, i ricordi del Palazzo Chigi, tutto sembra un grande spettacolo di luci e ombre. Casalino non può non sentirne l’eco mentre si fa strada tra i sostenitori con quel passo marziale, ma c’è da chiedersi: stiamo veramente assistendo a una mobilitazione popolare o è solo un altro capitolo di un copione ben scritto da altri? I problemi non risolti a cui si accenna alle spalle sono un ricordo troppo vivo che richiede ben più di una standing ovation.

Possibili soluzioni?

Per chiudere in bellezza e con una punta di ironia, è opportuno proporre soluzioni a questa bizzarra situazione: forse un po’ più di trasparenza dalle istituzioni? Potrebbe sembrare ardito, ma I cittadini sono stufi delle promesse scritte a vuoto. Magari, un’idea sarebbe davvero quella di avviare un dialogo genuino con le attese delle persone, piuttosto che proseguire con il teatrino della politica. E chissà, potremmo così evitare di doverci chiedere, in un lontano futuro, se il “lavoro di sempre” non sia, alla fine, lo stesso di sempre.

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