Una supercella marittima ha fatto il suo spettacolo da incubo nella riviera riminese: più di 50 millimetri di pioggia in sole sei ore, alberi sradicati come fossero stuzzicadenti e strade trasformate in piscine a cielo aperto. Il violento nubifragio ha imperversato nella notte tra sabato 23 e domenica 24 agosto, colpendo diverse località lungo la costa romagnola. A oltre 24 ore dal disastro, i Vigili del Fuoco continuano a correre da un’emergenza all’altra, con oltre 120 interventi solo nella provincia di Rimini e più di 60 in quella di Ravenna. Davvero un weekend da ricordare, o meglio da dimenticare.
L’amministrazione comunale di Rimini ha ufficialmente definito il fenomeno “una supercella marittima di straordinaria intensità”. Se non vi bastasse la frase altisonante, facciamo un piccolo passo avanti per capire di cosa si tratta. Una supercella è un colosso temporalesco che può raggiungere i 10-12 km d’altezza, con un cuore di bassa pressione chiamato tecnicamente mesociclone, che fa ruotare l’intera nuvola come se fosse un gigantesco giradischi atmosferico.
In parole povere, è un sistema temporalesco capace di rigenerarsi continuamente prelevando umidità dal mare caldo – un vero accanimento meteorologico estivo. Non è il tipo di temporale che si limita a un rapido passaggio: si tratta di un mostro che cresce stagionalmente proprio nei mesi più caldi, quando il caldo torrido e l’umidità si combinano come una pozione esplosiva pronta a scatenare disastri.
Queste supercelle portano con sé grandinate che possono raggiungere dimensioni davvero impressionanti – parliamo di palline di ghiaccio che superano i tre centimetri di diametro, un regalo poco gradito al suolo. E come se non bastasse, ci si aggiungono violente raffiche di vento, note come downburst, che scendono dall’alto e sfrecciano via con una potenza da oltre 100 km/h, amplificando il caos a terra. Non una passeggiata, insomma.
Il risultato? Alberi abbattuti con la facilità con cui si spezza un ramo secco, strade trasformate in fossi d’acqua e la popolazione impegnata a fare i conti con una natura che, a quanto pare, ha deciso di fare sul serio quest’estate. Nel mezzo il lavoro incessante dei soccorritori, impegnati a mettere una toppa sugli effetti di una manifestazione atmosferica che non si degna di prendersi una pausa.
Sembra proprio che il cambio climatico non sia un mero concetto astratto da salotti televisivi, ma una realtà che colpisce duro anche a livello locale. E mentre Rimini cerca di drenare acqua, rimuovere detriti e riparare i danni, la speranza è che la prossima notte porti sogni più sereni, o almeno un temporale meno memorabile.