Ricercatori al collasso: Confindustria supplica Bernini per sgravi fiscali e miracoli di stabilizzazione

Ricercatori al collasso: Confindustria supplica Bernini per sgravi fiscali e miracoli di stabilizzazione

Mettere in atto «degli sgravi fiscali che consentano di fare delle assunzioni per stabilizzare i ricercatori all’interno delle imprese trentine». Davvero, che innovazione! Perché non ci abbiamo pensato prima? Ah, già, forse perché a nessuno interessava davvero il destino dei ricercatori. Ora, con questo brillare di idee durante una visita in un capoluogo che pena, la ministra Anna Maria Bernini, in veste di paladina della ricerca, si presenta abbellita dalla richiesta fatta da quella sorpresona di Confindustria Trentino. Ora possiamo assumere davvero!

Il legame tra Università, enti di ricerca e imprese è “fortemente radicato” (come dire: ben piantato ma visibilmente sottoterra) ma è solo ora che emerge. Ma non preoccupatevi, la ministra promette un “collegamento strutturato, dinamico e operativo”, un vero sogno da realizzare, mentre i ricercatori continuano a spegnere la loro sete di realizzazione professionale in un lavoro precario. Ma, chi se ne frega della stabilizzazione, giusto?

«Mi hanno chiesto di aiutarli per i ricercatori che noi abbiamo inserito nel Pnrr». Ah, il Pnrr, quel magico accordo dove tutto è possibile, perlomeno sulla carta. Certo, la ministra chiarisce con nonchalance che il compito di migliorare la situazione ricade sulle spalle dello Stato: che meravigliosa distribuzione delle responsabilità! Giusto per confermare che il sostegno a questi ricercatori rimane un miraggio, se non per qualche sgravo fiscale. Certo, che la lista delle priorità di Forza Italia possa integrare la ricerca sembra un po’ improbabile, ma chi sono io per giudicare?

Ah, e non dimentichiamoci del grandissimo supporto a Ilaria Goio, la candidata sindaco di Forza Italia. Una visita che, secondo la ministra, «deve essere per noi un esempio». In effetti, un esempio di ciò che non si deve fare. Ma certo, l’orgoglio di presentarsi come il “sostegno” mentre le riforme promesse restano solo chiacchiere è degno di nota. Quindi, prepariamoci a ricercatori affamati di stabilità che si ritrovano a vagabondare nell’etere della precarietà, mentre i giochi politici si svolgono senza nemmeno un briciolo di sostanza. Non è meraviglioso?

È finalmente giunto il momento che Trento si doti di una sindaca, come se la città non fosse stata in attesa da secoli. Ilaria Goio ha ricevuto il sostegno della ministra. Ma certo, cosa importa se è la prima volta? L’importante è che sia “una professionista competente”, perché, come ci insegna Silvio Berlusconi, “è essenziale avere almeno tre soluzioni per ogni problema”. E chissà, forse la Goio ne avrà anche quattro!

La candidata sindaca ha avuto un pensiero speciale per il futuro di Trento, presentando la sua visione: una città dove la sicurezza è la priorità e dove il centro e le periferie non siano solo un accozzaglia di edifici ma un bel quadretto armonioso. Che novità, vero? Dobbiamo “unire” e “rendere vivi” questi luoghi, come se nessuno ci avesse mai pensato prima! E non dimentichiamo i parcheggi pubblici, perché a chi non piace un bel parcheggio accessibile? Gli anziani e i giovani sono i suoi clienti principali. E i giovani? Devono trovare il modo di “realizzarsi” a Trento, invece di cercare altrove. Che bel piano: tenere i giovani in città, così potremo continuare a lamentarci della mancanza di cose da fare!

Anche Bernini, la ministra in questione, ha voluto condividere la sua “speciale ricetta” per il cambiamento. Sembrerebbe che unire arte e tecnologia sia la soluzione per innovare. Per non parlare della fiducia nel processo elettorale, che ahimè, sembra mancare. “Le persone fanno fatica a credere nella politica”, ha detto. Davvero illuminante! La ministra ci ricorda che grazie a quella matita e a quella scheda elettorale possiamo sentirci liberi. Quindi, in sostanza, ci vuole solo un po’ di buona volontà e, forse, un paio di soluzioni in più per ogni problema.

Durante la sua visita a Trento, Bernini ha fatto un giro al Conservatorio Bonporti, accolto da Francesca Gerosa e altri dignitari. Ha visitato la biblioteca intitolata a Vincenzo Gianferrari, perché nulla dice “modernità” e “futuro” quanto rendere omaggio al passato. E nel bel mezzo dell’auditorium, ha voluto salutare studentelli e professori, perché nessuna visita ufficiale sarebbe completa senza un po’ di retorica d’occasione.

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