Matteo Ricci, l’ex sindaco di Pesaro e candidato presidente della Regione Marche per il centrosinistra, ha deciso di regalare a tutti noi un momento di spettacolo teatrale sui social media. Nel suo ultimo video, degno della miglior soap opera italiana, annuncia di aver ricevuto un avviso di garanzia per una vicenda a dir poco esilarante: affidi di murales, feste ed un casco di Valentino Rossi. Già, perché non è una trama fantasiosa da Netflix, ma la realtà di un politico che, per quindici anni da amministratore, dice candidamente di non essersi mai occupato di affidamenti pubblici o lavori.
La rivelazione del secolo? No, solo la semplice ammissione che lo stesso Ricci si è “sempre fidato ciecamente dei suoi dirigenti”. Ecco la verità nuda e cruda: il buongoverno fatto di delega totale, zero responsabilità e massima fiducia. Sembra quasi uno spot per il “lasciate fare a noi”, condito da un pizzico di sfortuna che sfiora il grottesco.
Ricci poi, con un notevole senso dello show, dichiara di essere “sereno rispetto alle accuse” — che grande sorpresa! Tuttavia, non manca di confidarci la sua “amarezza e rabbia”. Al netto del teatrino, non si può non apprezzare questa miscela di emozioni: il politico che si sente vittima di un sistema, mentre noi italiani assistiamo allo spettacolo incredulo di un candidato che forse non conosce molto bene cosa fa o cosa dovrebbe fare.
Per concludere il copione, l’ex sindaco azzarda una promessa degna delle migliori soap opera: “Sono convinto che smonteremo subito queste accuse”. Speriamo per lui che la giustizia sia più rapida e meno teatrale, perché la pazienza degli elettori, come sempre, dura quel che dura.



