Repubblicani americani: attacco frontale a Medicaid per togliere risorse ai più fragili e finanziare la festa dei miliardari.

Repubblicani americani: attacco frontale a Medicaid per togliere risorse ai più fragili e finanziare la festa dei miliardari.

Una misura con “una componente morale”. Proprio così, lo speaker repubblicano della Camera Mike Johnson ha definito il “grande, bellissimo disegno di legge” che il suo partito ha fatto approvare alla Camera, in attesa dell’approvazione del Senato. Questo provvedimento ha scatenato polemiche furiose. Per finanziare i tagli alle tasse promessi per i più abbienti da Donald Trump, oltre alla cancellazione delle tasse sulle mance, il disegno di legge prevede un bel taglio al Medicaid, quel sistema di assistenza sanitaria per adulti e bambini in difficoltà che fu introdotto da Lyndon Johnson nel ’65 e ampliato con l’Obamacare nel 2010. Trump e repubblicani come Johnson si ostinano a dire che la nuova legge punta a colpire solo “sprechi, frodi e abusi”. Ma chi credono di ingannare? Gli effetti di questa legge, se dovesse passare al Senato, sarebbero devastanti: oltre otto milioni di americani, secondo il Congressional Budget Office, perderanno l’assistenza sanitaria. Questo preoccupa molti repubblicani del Senato, non solo i moderati come Susan Collins e Lisa Murkowski, ma anche i più conservatori come il senatore del Missouri Josh Hawley, che ha definito il disegno di legge “moralmente errato e suicida dal punto di vista politico”. Intanto i democratici si divertono a osservare il disastro tra i repubblicani, aspettando un bel tornaconto. Come ha detto Hakeem Jeffries, leader dei dem alla Camera, saranno proprio i tagli al Medicaid a restare impressi nella mente degli americani quando andranno a votare nel 2026.

La “componente morale” che Johnson si ostina a vedere nel provvedimento riguarda in realtà i requisiti lavorativi. Il disegno di legge richiede infatti che le persone tra i 19 e i 64 anni che ricevono il Medicaid dimostrino di aver lavorato o di aver partecipato ad attività socialmente utili—oh, quanto è nobile—per almeno 80 ore al mese. “Quando fai lavorare i giovani, è una cosa buona per loro, per la loro dignità, per come si sentono, e per la comunità”, ha spiegato Johnson. E come se non bastasse, sul capitolo “sprechi, frodi e abusi”, la legge ora impone agli Stati di verificare l’idoneità al Medicaid dei beneficiari ogni sei mesi anziché ogni anno, come se non fosse già una tortura burocratica sufficiente. Verifiche più severe? Certo! Ci saranno controlli sugli indirizzi dei beneficiari e su tutte quelle informazioni personali fastidiose, come se il beneficiario fosse ancora vivo. È incredibile: alcune famiglie continuano a prendere i sussidi anche quando il loro caro è già andato a fare compagnia agli angeli.

Ma come hanno evidenziato esperti del settore sanitario, come Leighton Ku, direttore di un centro di ricerca della George Washington University, “molto poco di questo progetto di legge ha davvero a che fare con la volontà di ridurre frodi o errori”. Ah, la verità è che molto ha a che fare con le preferenze ideologiche e politiche di ampi settori repubblicani. Sufficiente per dire che il provvedimento punta dritto contro l’assistenza sanitaria per i migranti senza regolare permesso negli Stati Uniti. Quelli senza documenti non possono già fruire del Medicaid, ma in alcuni Stati—14 stati a guida democratica e Washington D.C.—considerano l’assistenza sanitaria come un diritto universale e offrono servizi di base agli irregolari, almeno per i minori. Ora, grazie a questo disegno di legge, la quota di Medicaid a carico del governo federale per questi stati scenderebbe dal 90 all’80%. In altre parole, se uno Stato decidesse di aiutare anche i migranti senza regolare visto, rischierebbe di subire una riduzione della copertura sanitaria federale per i cittadini americani. Ma chi non ama fare del bene, giusto?

Nel disegno di legge ci sono poi altre clausole che, a quanto pare, non hanno nessun legame con la questione degli abusi, né con le presunte motivazioni “morali”, ma vogliono…

Ah, l’arte sublime di risparmiare sul costo della vita! Gli Stati Uniti, in un colpo di genio mai visto, stanno cercando di far pagare ai beneficiari del Medicaid una sorta di pedaggio da 35 dollari per ogni visita e ogni assistenza ricevuta. E non è tutto! Adesso, invece di novanta giorni, hai solo un mese per chiedere il rimborso per le spese mediche che hai già pagato. E chi lo avesse mai pensato? Ma la vera chicca di questa misura sono i requisiti lavorativi. Solo gli individui che possono dimostrare di aver lavorato almeno 80 ore al mese saranno idonei per ricevere assistenza sanitaria! Sembra proprio un approccio illuminato, perfetto per lanciare i giovani nella giungla del lavoro. Come ha affermato il nostro grande maestro delle riforme, Mike Johnson, “alla fine gli americani applaudiranno”.

Tuttavia, la realtà è un po’ meno pittoresca. Le ricerche ci dicono che queste fantastiche politiche sui requisiti lavorativi non hanno mai funzionato. Infatti, la legge federale già permette ai vari Stati di imporre requisiti per il Medicaid, e l’Arkansas, ad esempio, lo ha fatto in modo temporaneo durante l’era Trump. Risultato? Nessun incremento nell’occupazione, ma tantissime persone che hanno perso l’assistenza di cui avevano bisogno. Un vero colpo di genio, vero?

In sostanza, gran parte di chi usufruisce del Medicaid già lavora o ha diritto a un’esenzione, spesso legata a malattie che non permettono un impiego regolare. Imporre il dogma delle 80 ore mensili significa, in pratica, escludere chi ne ha veramente bisogno da un diritto che dovrebbe essere garantito. Ma chi se ne frega dei dettagli burocratici? Compilare moduli e documentazione diventa un’impresa titanica, e molti, per via della loro salute, non riusciranno nemmeno a lavorare quelle maledette 80 ore. E per tutte queste persone, che appartengono ai settori più fragili e vulnerabili della società americana, la nuova legge porterà a una sola e triste conclusione: la perdita del diritto a una minima assistenza sanitaria. Ecco un modo brillante per aumentare la sofferenza – sia fisica che mentale – a cui già sono sottoposti.

Per questo motivo, diversi repubblicani al Senato si sono affrettati a definire questa legge come un “suicidio politico” per il G.O.P.. Non vi è da stupirsi, considerando che persino Trump, che tanto ama ridurre la spesa sociale per rifinanziare i suoi tagli fiscali, ha avvertito: “Non scherziamo con il Medicaid”. E chi può biasimarlo? Il rischio è concreto: perdere il controllo del Congresso nel 2026 potrebbe diventare un incubo da cui non ci si sveglia mai.

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