Ma che sorpresa! L’ANCI Campania ha deciso di scrivere al ministro Matteo Piantedosi per chiedere il suo intervento. E indovinate un po’? Stiamo parlando della tanto amata norma che costringe i sindaci a dimettersi 90 giorni prima delle elezioni. Ah, i meravigliosi e delicati equilibri della democrazia! Ma non temete, la legge sarebbe tornata in aula il 28 maggio per una modifica… ma solo per abbassare la scadenza a 60 giorni. Che gesto generoso! Meno male che i sindaci campani non devono più aspettare così a lungo per vedere la loro carriera politica andare a scatafascio.
Questa favolosa legge, approvata nel novembre scorso, è stata una vera e propria perla di saggezza legislativa. Sì, la famosa legge 17 dell’11 novembre 2024, che ha reso impossibile a tutti i sindaci della Campania, senza alcuna distinzione, di partecipare alle elezioni. Ebbene, i 550 sindaci sono tornati sul piede di guerra, probabilmente armati di penne e carta, per esprimere la loro scontentezza. “ANCI Campania esprime la propria ferma e unanime contrarietà alla norma,” hanno scritto, con un’intensità che fa invidia ai poeti romantici. Ma dai, che affermazione forte!
Secondo loro, questa norma rappresenterebbe non solo un grave vulnus democratico, ma anche una discriminazione inaccettabile nei confronti dei sindaci. Addirittura! Stiamo parlando di un attacco alle libertà civili e chissà cos’altro. Peccato che il loro vero problema sembri essere solo il brutto colpo al loro ego, e non tanto il bene dei comuni che governano.
E, in uno slancio di eroismo civico, la lettera è firmata da nomi di spicco: il vicepresidente vicario Francesco Morra, il segretario generale Aniello D’Auria, il grande presidente del Direttivo Giuseppe Parente e il coordinatore dei Piccoli Comuni Stefano Pisani. Una brigata di valorosi che si batte per… indovinato? I diritti dei sindaci! Che altruismo!
“Quella norma è uno schiaffo immotivato ai sindaci,” continuano a lamentarsi. Ma, attenzione! Qui c’è una richiesta di giustizia che farebbe invidia a qualsiasi film di supereroi: chiedono al Viminale di intervenire per salvare le loro anime disperate e i diritti delle comunità che si trovano sotto il loro controllo. Già , perché a quanto pare, i veri eroi di questa storia sono proprio loro!


