Quando lo status di A.E.O. e le I.T.V. trasformano la dogana in un gioco da ragazzi: la verità nascosta dietro le semplificazioni che Gaeta non vuole farvi sapere

Quando lo status di A.E.O. e le I.T.V. trasformano la dogana in un gioco da ragazzi: la verità nascosta dietro le semplificazioni che Gaeta non vuole farvi sapere
A.E.O. e il ricorso agli Istituti di semplificazione doganale come le I.T.V. (Informazioni Tariffarie Vincolanti)”. E non solo: un vero e proprio corso per rendere tutto più… complicato, ovviamente, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane di Gaeta – perché ovviamente qualsiasi città bandiera nella gestione doganale serve ad impreziosire l’evento –, il tutto tenuto nella sacra Sala Conferenze del Centro Servizi alle Imprese, parte del pomposo Consorzio per lo sviluppo industriale.

Se vi state chiedendo a cosa serva tutta questa pomposa esposizione, la risposta non è meno intrigante: complicare la vita agli operatori commerciali, che tra codici, status e acronimi vivono nel sogno eterno di una semplificazione che, puntualmente, si allontana come un miraggio nel deserto. D’altronde, cos’è la dogana senza un bel labirinto di normative e procedure da cui è impossibile uscire indenni?

Lo status di A.E.O. e le illusioni semi-semplificatrici

Per chi non fosse già immerso fino al collo in queste sigle, A.E.O. sta per “Operatore Economico Autorizzato”. Da un lato, sembra pensato per premiare chi è bravo, diligente e rispetta tutte le regole doganali. Dall’altro, è come una medaglia che dopo mille scartoffie e procedure ti viene concessa a patto di superare un percorso a ostacoli più difficile di una maratona olimpica. In pratica, si promette semplificazione ma solo a chi è disposto a dedicare ore e risorse infinite per dimostrare, ancora una volta, di saper rispettare una burocrazia mostruosa.

Il paradosso? Mentre si parla di facilitazioni, la pratica quotidiana degli operatori più ‘fortunati’ sembra più un calvario tra controlli, documenti elettronici e richieste di informazioni supplementari che altro. Insomma, il bello della dogana è che anche quando prometti la semplificazione, continui imperterrito a complicare la vita a chi ci lavora.

Le I.T.V., o come trasformare la chiarezza in un enigma

Un altro gioiello del sistema è rappresentato dalle famigerate Informazioni Tariffarie Vincolanti, abbreviate, per chi ha tempo da perdere, in I.T.V.. Il loro scopo dovrebbe essere quello di garantire certezza e trasparenza su che tariffa doganale applicare a qualsiasi merce. Semplice, vero? Niente affatto.

Come spesso succede, quello che doveva essere un faro di chiarezza si trasforma in un ostacolo di più: la richiesta di un’I.T.V. diventa un altro rebus in cui l’operatore, per sicurezza, si affida a esperti, spendendo tempo e denaro per non rischiare penalizzazioni. E se vuoi sapere la risposta, preparati a tempi che farebbero impallidire qualsiasi procrastinatore professionista. Tra attese e risposte aggrovigliate, il tutto sembra un meccanismo perfetto per mantenere ben salda una situazione di incertezza che in fondo fa comodo a tutti… meno a chi commercia realmente.

Nessuno ne parla mai, ma l’immenso apparato che sostiene queste procedure a ‘semplificazione condizionata’ costa – e non poco – sia ai contribuenti sia agli imprenditori. Ma naturalmente, a chi importa? In fondo, è tutto ‘necessario’, e se qualcosa non funziona alla perfezione, si può sempre promettere “revisioni future”. Nel frattempo, burocrazia e incertezze regnano sovrane.

Quando la burocrazia si fa spettacolo

Organizzare “approfondimenti tecnici”, con tanto di patrocini e collaborazioni istituzionali, nelle prestigiose sale riservate alle imprese, è diventato un appuntamento immancabile per rimpolpare i calendari degli addetti ai lavori e dei funzionari. Peccato che il risultato sia spesso una gorilla di informazioni sotto forma di termini indecifrabili e promesse di semplificazioni infinite e mai realizzate.

In sostanza, più si organizzano incontri, più si conferma la spirale viziosa di un sistema che si dichiara aperto e facilitante, ma che di fatto serve solo a mettere ulteriori ostacoli sulla strada di chi dovrebbe essere agevolato: le imprese, i commercianti e i professionisti che, tra mille leggi e regolamenti, devono comunque muoversi in un dedalo di pratiche che fanno più confusione ed è più probabile portare a casa mal di testa che risultati concreti.

Riassumendo: si promette il paradiso della semplificazione doganale, si distribuiscono acronimi a destra e a manca, si fanno conferenze in sale istituzionali – e intanto chi dovrebbe trarne vantaggio si perde in un labirinto che non ha mai fine. Ma chissà, magari un giorno la favola della burocrazia efficiente e semplificata diventerà realtà. Magari.

Siamo SEMPRE qui ad ascoltarvi.

Vuoi segnalarci qualcosa? CONTATTACI.

Aspettiamo i vostri commenti sul GRUPPO DI TELEGRAM!