Quando la vacanza si trasforma in un incubo di mal di testa: ecco il triste motivo e come salvarsi senza miracoli

Quando la vacanza si trasforma in un incubo di mal di testa: ecco il triste motivo e come salvarsi senza miracoli

Non c’è niente di piĂą ironico di staccare finalmente la spina dalle fatiche quotidiane e ritrovarsi con un fastidioso mal di testa a fare da compagnia. Per chi è solito soffrire di emicrania, sembra quasi una beffa del destino: i tanto attesi primi giorni di vacanza diventano teatro di una lotta con il dolore cranico.

La colpa? Incolpate l’ipotalamo, la celebre centralina del cervello che monitora qualsiasi cambiamento interno o esterno al nostro organismo. Quando all’improvviso si passa da climi artici a temperature tropicali, o si cambia la routine persino nel dormire – sia per eccesso che per difetto – ecco che l’ipotalamo fa scattare l’allarme e attiva il classico attacco di mal di testa, soprattutto per i “fortunati” giĂ  affetti da emicrania durante l’anno.

Il relax, si sa, è una trappola. A volte è proprio il mare, o una meta esotica dal sole cocente, a fare scattare il mal di testa, specie se vi dimenticate di bere abbastanza e rischiate la disidratazione. D’altronde, chi avrebbe mai pensato che prendere il sole senza scorta d’acqua potesse avere effetti collaterali? Come se non bastasse, l’estate impone di non saltare i pasti e di ingurgitare litri d’acqua, tanto per mantenere quella fragile linea di benessere. Del resto, acqua e mal di testa sono più che semplici amici, sono una sorta di tandem indispensabile alla sopravvivenza.

Per gli amanti delle altezze, c’è un distinguo importante: non si può confondere l’”emicrania da montagna” con la ben piĂą specifica “cefalea da quota” che colpisce solo sopra i 3.000 metri a causa dell’ossigeno che scarseggia nel sangue. Se invece soffrite di emicrania anche solo ogni tanto, l’altitudine potrebbe benissimo suonare l’allarme di un attacco da trattare come al solito, senza inutili drammi.

Come ciliegina sulla torta, il tanto atteso relax post-stress e il cambiamento di abitudini possono tranquillamente far scattare la crisi emicranica, ma – attenzione – ci vuole un bel pizzico di predisposizione. Gli “incidenti” da vacanza non sono un evento casuale: tormentano soprattutto chi è già abituato a cefalee ricorrenti, donne alle prese con i soliti mal di testa legati al ciclo, o chi soffre già di emicrania nei weekend o quando cambia la routine.

Ma cosa fare per non trasformare le ferie in un incubo doloroso? Beh, se siete tra quei miracolati che non soffrono di mal di testa ma si ritrovano con una crisi mentre siete in montagna, potrebbe trattarsi di una crisi ipertensiva. In tal caso, fate l’unica cosa sensata da fare: rivolgervi a un medico. Nulla di più, nulla di meno.

In generale, la miglior ricetta è semplice quanto scontata: non sconvolgere i propri ritmi abituali. Dormire troppo, digiunare, arrivare tardi a colazione o spostare bruscamente il momento del caffè sono veri e propri segnali d’allarme per l’ipotalamo, che non aspetta altro per scatenare il mal di testa. E per favore, evitate di incolpare le cervicali: l’emicrania spesso parte dalla nuca e dal collo, certo, ma non è una questione di “colpo d’aria” o posture sbagliate.

Insomma, durante la vacanza è il caso di idratarsi, non esagerare con il sonno e, se proprio la testa comincia a pulsare, prendere l’analgesico di fiducia e concedersi un meritato riposo. Perché, in fin dei conti, è proprio quando tutto dovrebbe andare alla grande che il mal di testa decide di fare il VIP della festa.

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